La parola Rosario significa “Corona delle Rose”. La nostra Mamma in Cielo ha rivelato, a molti mistici e veggenti, che, ogni volta che si recita un’Ave Maria, le si dà una bella rosa e che ogni Rosario completo le fa una bella corona di rose.
La rosa è la regina dei fiori, e quindi il Rosario è la rosa di tutte le devozioni, la più importante di tutte.
Il papa Pio V, nella sua “Bolla papale” del 1569, ci ha insegnato che “il rosario o il salterio della beata Vergine è un pio modo di preghiera, alla portata di tutti, che consiste nel ripetere il saluto che l’angelo gli ha dato Maria; interponendo un Padre nostro ogni dieci Ave Maria e cercando di meditare la vita di Gesù”. Il rosario è la preghiera del cristiano che avanza nel pellegrinaggio della fede, seguendo Gesù, accompagnato da Maria.
La preghiera del Rosario è una preghiera della persona umana: la preghiera della solidarietà umana, la preghiera comunitaria dei redenti, che riflette lo spirito e le intenzioni della prima redenta: Maria, Madre e immagine della Chiesa. È la preghiera a favore di tutti gli uomini del mondo e della storia, vivi o defunti, chiamati a formare con noi il Corpo di Cristo e per essere, con Lui, eredi congiunti della gloria del Padre.
Il Santo Rosario è un “compendio di tutto il Vangelo”, mentre trae l’espressione dei misteri e delle principali formule; si ispira al Vangelo per suggerire, a partire dal felice saluto dell’Angelo e dal Fiat della Vergine Maria, l’atteggiamento con cui i fedeli dovrebbero recitarlo. E così continua a proporre, nella successione armoniosa delle Ave Maria, un mistero fondamentale del Vangelo – l’Incarnazione della Parola – al momento decisivo dell’Annunciazione resa a Maria. È la preghiera evangelica quindi per eccellenza, oggi forse più che in passato, così come lo hanno definito molti pastori e studiosi (La Marialis cultus in 44).
E questo medesimo documento mariano (MC 45) insegna che “il Rosario considera in successione armoniosa i principali eventi salvifici compiuti da e in Cristo: dalla concezione virginale di Maria e i misteri dell’infanzia, ai momenti culminanti della Pasqua e la gloriosa risurrezione – oltre alla nascita della Chiesa nel giorno della Pentecoste e alla Assunzione in Cielo della Vergine nel giorno in cui, terminando l’esilio terrestre, è stata unita nel corpo e nell’anima alla patria celeste. E si è anche osservato come la divisione quadrata dei misteri del Rosario non solo si adatta rigorosamente all’ordine cronologico degli eventi, ma soprattutto riflette il contorno della primitiva proclamazione della fede e ripropone il mistero di Cristo.