Il terribile allarme nelle farmacie: “Mancano le bombole di ossigeno, non riusciamo a rispondere alla domanda che ci arriva da pazienti spaventati”.
Mentre infatti la preoccupazione per il Coronavirus sale, complice anche l’aumento dei numeri che emergono dai soliti bollettini quotidiani, e le diverse Regioni italiane ritornano ad essere classificate come luoghi di contagio, altri problemi emergono.
Come al solito, al di fuori delle tante belle parole, ci sono problemi di organizzazione e di gestione del contagio dovuto al Coronavirus. Una di queste è l’emergenza delle bombole di ossigeno per i malati più gravi.
Come noto, infatti, spesso il virus colpisce ai polmoni, e per chi viene colpito in maniera più forte c’è bisogno di ossigeno. Nei pazienti che già soffrono di problemi polmonari la situazione si fa problematica, e sale così anche la paura. Molti così si recano nelle farmacie, lì però trovano la brutta sorpresa.
L’allarme è arrivato dal presidente di Federfarma Napoli, Riccardo Maria Iorio. “Abbiamo incessantemente richieste di ossigeno nelle farmacie”, ha detto Iorio. “Persone comprensibilmente disperate ed impaurite alle quali, purtroppo, dobbiamo rispondere quasi sempre negativamente. A poco è valso l’appello di riconsegnare le bombole in farmacia: ormai la domanda è di gran lunga superiore all’offerta”.
Nei giorni scorsi infatti si era provato a invitare la popolazione a riconsegnare i vuoti alle farmacie, ma evidentemente in pochi lo hanno fatto. Il problema, si diceva, non era tanto l’ossigeno ma in contenitori. In ogni caso, però, sembra che le richieste superino ancora più quelle che possono essere state le disponibilità delle persone a riportare le bombole vuote.
“Molti farmacisti sono andati personalmente a casa delle persone pur di recuperare bombole”, ha spiegato ancora Iorio. “Ma le ditte distributrici di ossigeno, che pure stanno svolgendo un lavoro senza sosta praticamente h24, hanno difficoltà anche a ritirare nelle farmacie quei contenitori che con tanta fatica siamo riusciti a recuperare”.
Iorio ha poi lanciato anche un secondo allarme. “Sta capitando anche di non riuscire a fornire l’ossigeno per altre patologie”, ha spiegato. “Proprio ieri abbiamo registrato, tra tante, la disperata richiesta di un cittadino che ha telefonato in Federfarma perché non riusciva a reperire una bombola d’ossigeno per la moglie affetta da tumore polmonare“.
I primi primi campanelli di allarme infatti erano cominciati a suonare all’inizio della settimana. Ora però il problema si è esteso. Il che compromette le buone intenzioni di quelle Regioni intenzionate ad applicare il più possibile il metodo delle cure domiciliari.
In particolare, queste bombole mancherebbero in Abruzzo, Basilicata, Campania, Liguria, Valle d’Aosta e alcune zone del Piemonte e della Sicilia. L’invito quindi ai cittadini che non hanno bombole di ossigeno a casa e non le usano, è ancora valido. Queste bombole, infatti, una volta riconsegnate possono essere sanificate e riempite di ossigeno terapeutico per un nuovo utilizzo.
Bisogna poi fare attenzione anche alle vendite di bombole di ossigeno e di “ricariche” attraverso canali paralleli illegali. Un attività illegale e pericolosa, perché l’ossigeno è un farmaco, e va anche prescritto dal medico. “La vendita illegale è ad alto rischio per i pazienti”, ha denunciato Iorio. “E’ come abusare di qualsiasi farmaco, oltre al fatto che non c’è nessuna certezza sulla qualità del prodotto”.
Giovanni Bernardi
Fonte: Ansa
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