Contrariamente alla direttiva nazionale, il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, ha stabilito che ci saranno termoscanner per tutte le scuole.
Per il Ministero della Salute dovrebbero essere le famiglie a misurare la temperatura ai figli a casa e non le scuole.
La decisione della Campania
Con agosto che si avvia alla conclusione, l’inizio dell’anno scolastico 2020/2021 si avvicina. Ancora oggi ci sono dubbi su quelle che dovranno essere le norme da applicare, sulla capacità massima che dovranno avere le aule e sulle misure di sicurezza all’interno degli istituti. In realtà il Ministero della Salute ha condiviso le linee guida da seguire, ma poi sul territorio sono diverse le problematiche da dover gestire ed affrontare. Uno dei punti più discussi in queste settimane riguarda la misurazione della temperatura all’ingresso delle scuole.
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In molti si sono lamentati del carico di lavoro che questo controllo comporterebbe per i dipendenti scolastici e sulla responsabilità che graverebbe esclusivamente sulle spalle degli istituti. Probabilmente anche per questo motivo dal Miur hanno deciso che la misurazione debba essere effettuata dai genitori a casa. In Campania, però, il Governatore De Luca e l’assessore all’Istruzione Fortini hanno deciso che i termoscanner saranno messi a disposizione di tutte le scuole campane. Una scelta che non va in contrasto con la normativa nazionale, visto che la gestione della Salute è di competenza delle singole Regioni.
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Covid: alle scuole campane il compito di utilizzare i termoscanner
La Regione Campania ha previsto un investimento da 5 milioni di euro che prevede l’acquisto di circa 2000 dispositivi tra le semplici pistole ai dispositivi più complessi per gli istituti che ospitano un numero maggiore di studenti. Come riportato da ‘Il Fatto Quotidiano’, l’utilizzo dei termoscanner non sarà obbligatorio. Al quotidiano l’assessore Fortini ha spiegato: “Escludo che un sindaco si rifiuti di far posizionare un termoscanner. Mentre tra i presidi c’è una metà che è assolutamente favorevole mentre un altro 50% circa teme che possa aumentare il lavoro e la responsabilità”.
In sede di consiglio regionale si è valutato anche un aiuto nei confronti delle scuole per poter sostenere il carico di lavoro e responsabilità aggiuntive. La soluzione ipotizzata da De Luca è quella di impiegare i volontari della Protezione Civile, per la quale si sta valutando la disponibilità (ci sarebbero circa 4.500 volontari a disposizione). La decisione in controtendenza della Regione Campania è volta ad evitare situazioni di panico, dovute alla possibile presenza in aula di studenti con la febbre.
Luca Scapatello