In arrivo nuovi provvedimenti per l’Italia, con proroga quasi certa del divieto di spostamenti in scadenza il 5 marzo.
Stretta sugli spostamenti fra Regioni, con probabilità fino al prossimo 27 marzo. Ma se da un lato ci sono nuove chiusure, dall’altro c’è la necessità di invio immediato di nuovi ristori per tutte le attività che, ancora una volta, sono costrette a richiudere.
L’Italia, da ieri, ha tre nuove Regioni in fascia arancione. Sono la Campania, il Molise e l’Emilia Romagna. Un provvedimento che sarà valido fino al prossimo 6 marzo, a causa dell’aumento, oltre l’1, del Rt di queste Regioni.
Ma non è soltanto il passaggio da una fascia all’altra di colore a impegnare il nuovo Governo Draghi. L’attuale DPCM in scadenza il prossimo 5 marzo, il divieto di spostamento fra Regioni da prolungare o meno, fino alla necessità di dare nuovi ristori alle fasce più colpite dal nuovo passaggio da zona gialla ad arancione. Tutto questo, oltre all’aumento dei numeri di contagio in alcune zone d’Italia dovuto soprattutto alle varianti del Covid.
Le Regioni chiedono al Governo “un congruo preavviso” per il passaggio da una fascia di colore all’altra, per permettere, anche, ai cittadini (oltre che a commercianti e ristoratori) di capire cosa sarà possibile fare o meno. Quindi, non più il venerdì per la domenica. I provvedimenti di apertura e chiusura delle attività saranno stabiliti e comunicati almeno una settimana prima dell’entrata in vigore, dopo averli concordati con Regioni e Parlamento.
Nel documento approvato dai Governatori, si chiede la revisione dei parametri e del sistema delle zone: “Chiediamo di valutare le restrizioni che si sono rivelate più o meno efficaci, per soppesare quali attività sia necessario chiudere o limitare e quali invece possano essere riaperte, con protocolli aggiornati.
Tale soluzione risulta essenziale ed opportuna in quanto alcune attività risultano totalmente chiuse da diversi mesi e il prolungarsi di tale situazione risulterebbe esiziale” – scrivono.
L’Italia sarà, ancora, divisa per fasce di colore, ma i parametri dei livelli di rischio e di passaggio da gialla, ad arancione, a rossa potrebbero essere modificati già prima del prossimo Dpcm. Le zone rosse locali si allargheranno lì dove emergono focolai causati dalle varianti del virus.
Lo spostamento fra Regioni. Oggi sarà approvato il decreto che prevede il divieto di spostamento tra le Regioni per altri 30 giorni, fino al prossimo (probabile) 27 marzo. Il premier Draghi ha assicurato che l’Italia “si muoverà in sintonia con gli altri Paesi”, mentre il Ministro per gli Affari Regionali, Gelmini, ha sottolineato “la necessità di soluzioni da raggiungere con una vera unità nazionale nel contrasto ad un nemico che purtroppo ha già fatto contare quasi 100mila vittime”.
La curva dei contagi continua a salire, portando così il Governo a scartare l’ipotesi di un allentamento della stretta e dei divieti. L’attenzione è in particolare rivolta all’apertura dei bar e dei ristoranti anche oltre le 18.
Il Cts ha, più volte, sottolineato i rischi di “procedere con riaperture che rischiano di far salire ulteriormente il numero di contagi perché favoriscono una maggiore circolazione delle persone”. La specificità della decisione finale è, sempre, data però al Governo. Sarà valutato, sempre nel fine settimana, se ci siano alcune Regioni dove la curva del contagio è meno pericolosa. Quindi, se ci sono spiragli per una riapertura graduale delle attività.
Sul tema “chiusure”: i Governatori di Regione hanno ribadito “la necessità di attivare gli indennizzi e salvaguardare le responsabilità, garantendo la contestualità a prescindere da chi adotta il provvedimento. Ma anche la necessità di garantire sempre i risarcimenti sia nel caso di provvedimenti restrittivi di livello nazionale che regionale”.
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ROSALIA GIGLIANO
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