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Covid: all’orizzonte la ripresa dei pellegrinaggi. Come e quando?

Una splendida notizia finalmente per l’organizzazione dei pellegrinaggi, in grave crisi a causa della pandemia, e anche per tutti i pellegrini desiderosi di tornare a visitare i luoghi della fede. 

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Pare infatti, come riportano diverse fonti autorevoli, che l’obiettivo comune, tra istituzioni e soggetti del settore, sia quello di puntare alla ripresa e al ritorno della normalità nel mese di agosto. Gran parte delle categorie produttive infatti stanno pensando a breve di riaprire le loro attività, sulla scia delle decisioni delle autorità governative nel nostro Paese e in tutta Europa.

La speranza per il settore dei pellegrinaggi

La speranza è che non si tratti solamente di una finta ripartenza ma di un serio percorso per uscire dalla crisi del Covid e per affrontare al meglio le problematiche della crisi economica. Ci saranno diversi punti da affrontare, in particolare bisognerà capire in che modalità si potrà ritornare a viaggiare, e c’è l’ipotesi in campo che potrebbe essere necessario l’utilizzo di un particolare e controverso pass per spostarsi tra Paesi o forse anche solamente fra regioni.

Tuttavia, l’ipotesi è che una parte di questo turismo riuscirà comunque a muoversi e quindi a ritornare a visitare santuari e luoghi di pellegrinaggi che hanno bisogno di riprendere le loro attività per restare in vita e alimentare così questo grande patrimonio di fede e missione tramandato fino a noi da molti secoli.

Le prime tappe per la ripresa dei viaggi dei pellegrini

La prima a comunicare un programma di tappe per la ripresa è stata l’Opera Romana Pellegrinaggi, fin dal giorno in cui il governo italiano ha annunciato di volere procedere, nei giorni scorsi, con un piano di riaperture. L’Orp punta in modo particolare sugli ultimi giorni di agosto. Ovvero al momento in cui dal 28 al 31 del mese si terrà il pellegrinaggio diocesano a Fatima, presieduto dal cardinal vicario Angelo De Donatis. Ma sono già state messe in calendario anche le prime date per Lourdes e Terra Santa, come riporta Avvenire.

In vista di quei viaggi che il responsabile dell’ente legato alla diocesi di Roma, mons. Remo Chiavarini, ha definito un “segno di di grande speranza”, visto che “potremo tornare a stare insieme e a pregare nei luoghi cuore della fede”. Ma il tema del pass e della richiesta di vaccino è purtroppo per molti un tasto dolente.

Il tema del pass per viaggiare e la possibilità di farlo con un tampone

L’impressione è che in questo modo si voglia quasi scavalcare la libertà di scelta, e di conseguenza mettere sotto pressione anche i fedeli e le loro legittime paure e dubbi rispetto alla scelta di vaccinarsi o meno. Quella del vaccino però non sarà l’unica possibilità di viaggiare. Basterà infatti, presumibilmente, anche un semplice tampone che attesti la negatività della persona che viaggia, come ha precisato lo stesso Chiavarini.

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“Per i viaggi in Europa il vaccino sarà una specie di passaporto, ma sarà possibile anche viaggiare esibendo un tampone negativo”, è la sensazione che si vive al momento, consapevoli tuttavia che le decisioni del governo e delle istituzioni sono in evoluzione continua. Rispetto alla stagione 2020 questa sembra essere una certezza in più che dona speranza, insieme alla possibilità di programmare il futuro con un livello di sicurezza leggermente più alto.

Le difficoltà di tanti santuari e città legate al turismo religioso

“I luoghi santi hanno subito ristrettezze molto forti in questo anno, ora finalmente cominciano ad arrivare anche buone notizie e tutto lascia prevedere che con l’estate una certa normalità si potrà vivere, in attesa dell’autunno, quando ci si potrà ritornare ad incontrarsi”, ha concluso monsignor De Donatis.

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La speranza è grande, visto che molti santuari hanno vissuto quasi un azzeramento totale delle proprie visite a causa della pandemia. Insomma, preghiamo tutti insieme che presto si possa tornare un po’ più vicini alla normalità e anche a ritornare a viaggiare per visitare questi luoghi che rischiano di essere segnati dalla crisi economica insieme a tanti altri settori, spesso anche di più.

Giovanni Bernardi

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Giovanni Bernardi

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