Il primo settembre molti insegnanti torneranno a scuola per i corsi di recupero, comincia la corsa ai sierologici in vista dell’inizio dell’anno scolastico.
Domani si torna in aula e sono ancora molti i punti da chiarire e le criticità da sistemare: settembre sarà un banco di prova per tutti.
Domani il rientro in aula
L’1 settembre coincide per alcuni bambini e per alcuni insegnanti con il ritorno in aula. In alcune scuole italiane, infatti, i docenti torneranno in classe per i corsi di recupero dedicati a quegli studenti che non sono stati in grado di raggiungere la sufficienza durante il periodo di lockdown. Il rientro in ogni caso non sarà uniforme: alcune scuole preferiscono attendere la prossima settimana, mentre c’è chi addirittura suggerisce di cominciare i corsi di recupero il 14 settembre. Le soluzioni in questo caso sarebbero due: un paio di settimane di recupero condite da lezioni di educazione civica legate al Covid o corsi di recupero nel pomeriggio.
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Questa è anche la settimana decisiva per i test e per i tamponi volontari. I medici di base che si sono resi disponibili ad effettuarli prima dell’inizio delle lezioni si attendono che i docenti si presentino tutti a ridosso della data di partenza. I presidi hanno confermato che gli insegnanti sono disponibili a sottoporsi ai test e insistono sulla necessità che anche gli studenti vengano sottoposti agli esami. Certo, sarà impossibile fare i test a tutti, dunque si dovrebbe propendere per dei test a campione.
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La mancanza di aule e i possibili ritardi nel ritorno a scuola
Presidi e dirigenti scolastici sono consci del fatto che sarà impossibile impedire che in aula entrino studenti che sono positivi asintomatici. Per questo motivo viene richiesto ai genitori che forniscano delle autocertificazioni che attestino lo stato di salute degli alunni e dichiarino che non ci sono stati contatti con positivi. Inoltre sarà necessario assicurare il distanziamento di almeno un metro.
In alcuni casi potrebbero mancare gli spazi, quindi si potrebbe dover obbligare gli alunni a tenere le mascherine anche nei banchi o optare per una turnazione che permetta a tutti di stare in aula senza correre il rischio di contrarre il contagio. Nel frattempo si lavora a tempo pieno per alzare o abbattere muri nelle aule e creare maggiore spazio per gli studenti. I lavori sulle strutture esistenti non saranno sufficienti a garantire spazio a tutti. Necessiteranno dunque investimenti per l’acquisto o l’affitto di spazi ulteriori.
Luca Scapatello