Di fronte al male del Covid, c’è chi non si rassegna all’indifferenza e alla solitudine ma al contrario punta all’amore e alla solidarietà verso il prossimo.
È il caso dell’ambulatorio medico solidale “San Giuseppe Moscati”, a Trani, che nonostante la pandemia e il rischio di contagio che aumenta, continua a prendersi cura dei poveri e dei bisognosi.
Tre mesi fa l’ospedale ha infatti riaperto nei locali della parrocchia Spirito Santo, e da allora è diventato un punto di riferimento socio-sanitario per tutte quelle persone povere, emarginate, con molti meno diritti degli altri semplicemente perché non hanno la possibilità di pagarsi le cure mediche, o perché non hanno un documento idoneo, a volte nemmeno di presentarsi in ospedale con un abito decente.
Eppure, proprio i più poveri spesso sono le persone più esposte ai rischi e alle conseguenze nefaste della pandemia. Talvolta non possono stare in casa, perché una casa non ce l’hanno. E quando si beccano il virus, è difficile sfuggire alla polmonite se dormi sul ciglio di un marciapiede.
Fino a questo momento l’ospedale ha fatto già una trentina di visite specialistiche erogate gratuitamente dallo staff dei medici volontari supportato dal personale dell’associazione “Orizzonti” e del comitato di Andria della Croce Rossa pugliese. Ma sono destinate a crescere ogni giorno di più, come anche il cuore degli operatori che si prestano a questa meravigliosa impresa.
Si legge infatti nel Vangelo di Matteo (25, 34-40): “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi.
Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti? Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me“.
Le consulenze messe a disposizione dal servizio sono numerose e spaziano tra tutti i principali campi della medicina. Cardiologia, urologia, pneumologia, oncologia ed ematologia, psicologia, chirurgia generale, neurochirurgia, ginecologia, oculistica, pediatria, nefrologia, medicina interna e dell’emergenza, terapia del dolore.
Il presidente dell’associazione Orizzonti, Angelo Guarriello, specialista urologo all’ospedale Bonomo di Andria, ha spiegato ad Avvenire come è nata l’iniziativa. In maniera molto semplice e genuina, per la verità: “Abbiamo preso a cuore la salute delle persone disagiate, di coloro che non hanno mezzi di sostentamento”.
“La nostra associazione è nata per essere al servizio degli ultimi. Ci siamo impegnati a fondo per realizzare l’ambulatorio medico solidale fortemente voluto per questa missione di carità in sinergia con la Caritas diocesana e la parrocchia dello Spirito Santo”, ha spiegato ancora il medico. Ora la richiesta, dopo le prime visite, è crescente, nonostante le difficoltà dovute alla complessa gestione dovuta alle restrizioni imposte dai Dpcm e dal distanziamento per prevenire il contagio da coronavirus.
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“Siamo davvero felici e soddisfatti per come stanno andando le cose perché con questo avamposto di sanità solidale siamo riusciti a coprire specialità importanti e altre riusciremo a farne considerato che alcuni colleghi medici in quiescenza ci stanno contattando per fornire il loro contributo. Già ora abbiamo una struttura di medici altamente qualificati che con grande disponibilità e spirito fraterno stanno aiutando il prossimo”.
A tal fine l’associazione ha anche attivato un numero di telefono e un indirizzo mail a cui rivolgersi per richiedere una visita medica, e le prenotazioni gestite dalla Caritas diocesana, che le inoltra alla segreteria dell’ambulatorio. Conclude il medico: “L’attuale momento difficile e delicato ci spinge a stare dalla parte dei poveri cercando di creare alleanze intense, collaborazioni poli-settoriali per far fronte alle tante emergenze e necessità”.
Giovanni Bernardi
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