In un momento storico difficile come quello che stiamo vivendo a causa del Covid, contrassegnato da una paura diffusa, da ansia, morte e sofferenza c’è anche una possibilità positiva per ognuno.
È un momento difficile che ci allontana dagli altri, ma ci permette anche di riflettere su noi stessi e sul nostro ruolo e posto nel mondo, e ci offre delle opportunità spirituali ed umane.
Il pericolo del contagio, il pericolo della morte: sono tante le sensazioni, le ansie, le angosce che ci prendono e ci colpiscono in questo periodo. La lontananza dalle persone a noi care, la mascherina che sembra ancora di più dividerci ed allontanarci dagli altri: tutto questo ci porta a chiuderci in noi stessi, dimenticando, molto spesso, il nostro posto nel mondo.
O peggio ancora, dall’altro lato, siamo pronti ad ammonire chi, ad esempio, non rispetta le basilari norme dettate dal Governo, quasi indicandoli come “untori”. Davanti ad una situazione difficile come quella che stiamo vivendo, non ci rendiamo conto che la pandemia può anche darci delle opportunità di riflessione, sia morali che spirituali.
Questo mese di novembre si prospetta, per alcune Regioni d’Italia, molto simile ai mesi di marzo e aprile: restrizioni, poca voglia di uscire e una situazione tale per cui stare in casa ci sembra difficile ed assurdo. Abbiamo aperto questo mese, dal punto di vista spirituale, recandoci al cimitero e pregando per i nostri cari defunti. Come lo stesso Papa Francesco ci ha indicato, “la preghiera per tutti noi e per i nostri cari defunti sia sempre presente, in ogni momento della nostra giornata”.
Ma accanto ad una visione prettamente spirituale, pensiamo anche a quali possono essere le opportunità che ci permettono, anche in questo periodo di pandemia, di riscoprire il nostro posto nel mondo. Oggi siamo tutti relegati dietro uno schermo (che sia del cellulare o del pc). Ecco: usiamolo per parlare con chi non vediamo da tempo, per riconciliarci con qualcuno con il quale abbiamo avuto una discussione.
Parliamo con i più giovani, scopriamoli, cerchiamo di capire e, magari, entrare nel loro mondo, un mondo difficile, specie quando qualcun altro non ti permette di vedere e stare con i tuoi amici. Fra marito e moglie, ritorni quel dialogo, quella complicità che, forse, si era perso, nel trambusto della frenetica quotidianità prima del lockdown.
Dal punto di vista sociale, invece, educhiamoci ed educhiamo: distanziamento sociale, gel disinfettanti, mascherine che ci permettono di ridurre i rischi di contagio e diffusione del virus. Sono misure da vivere, con prudenza senza degenerare nell’allarmismo che non viene da Dio.
Non sprechiamo questo tempo, ma sfruttiamolo a pieno in tutte le sue opportunità.
ROSALIA GIGLIANO
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