Per martedì 23 marzo, anniversario dei primi lockdown, è stata indetta la Giornata Nazionale di Riflessione sul Covid-19.
Si tratta di un’iniziativa laica, convocata dal governo britannico, cui la Chiesa Cattolica ha dato la sua adesione e partecipazione .Nel Regno Unito, la pandemia sta abbattendo divisioni culturali lunghe secoli.
A mezzogiorno, in tutto il paese si osserverà un minuto di silenzio in memoria delle vittime del Covid. In seguito, alle otto di sera, sull’uscio di ogni casa saranno esposte candele, torce o cellulari per illuminare il cielo. Tutti i monumenti più importanti del Regno Unito saranno illuminati in maniera particolarmente vistosa.
La Conferenza Episcopale dell’Inghilterra e del Galles ha proposto per martedì un’intera giornata di preghiera e di adorazione davanti al Santissimo Sacramento. I cattolici d’oltremanica imploreranno così la fine della pandemia.
“Per tutti quelli che credono in Dio, la riflessione e la preghiera si tengono per mano. La preghiera completa la riflessione. La riflessione corrobora la preghiera. La preghiera apre la nostra vita al suo vero orizzonte”, sottolineano in una nota il cardinale Vincent Nichols (arcivescovo di Westminster), e monsignor Malcolm McMahon (arcivescovo di Liverpool), rispettivamente presidente e vicepresidente della Conferenza Episcopale inglese e gallese.
“Senza preghiera – proseguono Nichols e McMahon – vivremmo in un mondo ridotto e saremmo più facilmente travolti dal clamore e dalla tragedia. Durante questo anno difficile, in ogni luogo tanti sono stati ispirati dalla preghiera, in tanti sforzi sostenuti nella preghiera. Rendiamo allora il 23 marzo davvero un giorno di preghiera”.
I due vescovi ricordano poi che “nel marzo 2020, per la prima volta le nostre chiese sono state chiuse”. Invitano quindi i fedeli ad accedere alle chiese nella giornata di martedì “per riflettere e pregare alla presenza del Santissimo Sacramento”.
“Sappiamo che questo comporterà un sacrificio ulteriore – proseguono il cardinale e l’arcivescovo – ma tutto questo può essere parte del nostro importante contributo a un momento significativo nella vita del nostro paese. Vi chiediamo anche di invitare un amico, un vicino di casa o un collega di fare una visita in chiesa con voi”.
Nichols e McMahon invitano a riflettere “con dolore su tutti coloro che sono morti, siano essi familiari, amici o persone a noi personalmente sconosciute. Preghiamo per loro, chiedendo al nostro Padre di accoglierli nella loro dimora celeste, destinazione per la quale Dio per primo ci ha dato il dono della vita”.
Il presidente e il vicepresidente della Conferenza Episcopale anglo-gallese aprono infine alla “speranza”, osservando che “ora che la pandemia è sotto controllo” e “noi apriamo nuovamente le nostre vite, raccoglieremo le lezioni che abbiamo imparato e costruiremo la nostra società in una forma migliore, più compassionevole, meno segnata dalle disuguaglianze, più reattiva ai bisogni e alle privazioni”.
“Chiediamo l’ispirazione dello Spirito Santo che ci guidi e ci rafforzi in questo sforzo, sia che ci stiamo concentrando sul superamento delle crisi familiari, sulla ripresa economica o sulla costruzione del consenso politico”, conclude poi la nota.
Luca Marcolivio
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