Vogliono farci credere che esista una pedofilia buona, i cui membri sono adulti che, pur amando i bambini in maniera carnale, non fanno loro del male fisico.
I perni di questo discorso -a dir poco osceno- sono due: il primo riguarda il fatto che la pedofilia buona associ coloro che sanno governare i propri istinti animaleschi verso i minori e sappiamo evitare di toccarli e di abusarne, pur continuando a provare e a godere di un’attrazione fisica nei loro confronti; il secondo propone la malsana idea (con tanto di studi a seguito e dimostrazioni scientifiche arbitrarie e di circostanza) che i bambini abbiano la facoltà, la capacità, la possibilità di “esprimere consenso”, nel vivere il sesso con un adulto.
In questo caso, l’espressione “in amore tutto è possibile” risulta davvero fuorviante, quanto assolutamente incriminabile.
La verità è che esistono dei movimenti organizzati pro pedofilia, che promuovono, anche via internet, materiale pedopornografico di ogni genere.
Senza parlare delle foto e dei filmati, molti dei quali potrebbero essere soggetti di indagini contro questa piaga sociale, ci sono dei fumetti, che ritraggono dei bambini sessualmente attivi, e delle bambole, delle sex dolls, con le sembianze dei minori.
Come fa notare don Fortunato Di Noto, il prete anti-pedofilia, che denuncia l’apertura a Torino della prima casa di appuntamento con sex dolls, queste bambole solo “predisposte ad amplessi sessuali, a sodomizzazioni e vessazioni plastificate. Importante che sono sembianze di bambini, in tutte le forme, anche neonati”.
E la giustificazione per tutto questo nuovo -o forse solo celato finora- mercato e che potrebbe essere ritenuto un “deterrente, dicono, per le intenzioni di abuso da parte dei pedofili”.
Se un tale mercato esiste, è perché gli utenti sono tantissimi e si nascondono dietro molte facce perbeniste e insospettabili -lo sappiamo bene.
Cosa possiamo fare per tenercene alla larga e difendere i nostri bambini?
Don Fortunato di Noto suggerisce: “Iniziamo così, lasciamo una traccia. Hanno dato, diversi quotidiani italiani, la notizia del primo sexdolls con appuntamento (per adulti). Speriamo che non abbiano messo a disposizione le bambole a forma di bambini. Lo spero, lo spero. Comunque, queste notizie tirano. Vediamo quando ci aiuteranno a denunciare la tragedia di milioni di bambini schiavi del sesso pedofilo e pedopornografico”.
Antonella Sanicanti