“L’Oms è un baraccone che va smontato e rifatto da capo perché finanziato in gran parte da industrie private e pochi Stati”.
Invece dovrebbe fare gli interessi della comunità mondiale. Alla fine di questa epidemia credo si debba aprire una discussione su cos’è l’Oms”.
Queste le dure parole pronunciate dal direttore del dipartimento di medicina molecolare e virologia all’Università di Padova Andrea Crisanti durante la trasmissione radiofonica 24 Mattino su Radio 24
“Abbiamo bisogno di una Organizzazione mondiale della sanità, ma diversa e indipendente e il fatto che Trump abbia ritirato i finanziamenti è un errore perché la rende più vulnerabile alle influenze esterne. Io credo invece che l’Oms debba essere finanziata esclusivamente dagli Stati membri senza interferenze esterne”, ha spiegato Crisanti.
Il medico padovano durante i primi mesi della pandemia del coronavirus ha avuto un ruolo fondamentale nella salvaguardia dei pazienti veneti e nei risultati ottenuti dalla Regione governata da Luca Zaia.
Crisanti, infatti, contro le indicazioni che arrivavano in quei giorni dall’Oms e dall’Istituto superiore di Sanità, decise di fare tamponi a tappeto anche agli asintomatici. Limitando notevolmente la diffusione del contagio. La strategia di Crisanti evitò l’ospedalizzazione degli infetti, curati nelle proprie abitazioni. Contrastando così la diffusione del virus negli ospedali.
“Su questa epidemia l’Oms ha sbagliato tutto quello che poteva sbagliare e non è la prima volta. Quello che ha fatto sull’influenza suina ce lo siamo dimenticati ma ha creato un danno enorme a diversi Paesi a vantaggio di industrie generando un allarme che era un’autentica bufala”, ha così detto Crisanti.
Che ha specificato: “Gli asintomatici sono pericolosi, in tutte le malattie infettive svolgono un ruolo cruciale nella biologia degli agenti patogeni per trasmettersi“. “La loro carica virale è paragonabile a chi ha sintomi”, spiega.
“Per esempio, nel comune di Vo’, ci sono 63 persone positive che si erano infettate e poi guarite già prima del 21 febbraio”. In quella data è stata certificata la positività del primo paziente del nostro paese, ricoverato all’ospedale di Codogno.
“Erano tutte asintomatiche, senza neppure un malessere ma sono quelle che hanno portato la malattia nel Paese”, ha commentato Crisanti. Mentre invece “l’Oms dice che asintomatici non sono un problema per assolversi da tutti errori fatti prima”.
Per questo, “l’Oms dovrebbe fare una cura dimagrante pazzesca. Dico che nell’Organizzazione mondiale della sanità ci sono troppi burocrati, e pochi esperti con competenze. Serve più presenza qualificata sul territorio e meno gente a Ginevra”.
Entrando nel merito delle responsabilità in capo alla Cina, Crisanti ha spiegato: “È chiaro che i cinesi ci hanno somministrato solo la parte finale della curva, manca la parte esponenziale”.
L’inchiesta di Associated Press ha riscontrato che la presenza del coronavirus a Wuhan venne accertata da un centro medico privato cinese già il 27 dicembre 2019. Ma queste informazioni non furono condivise con la comunità scientifica internazionale.
Ciò portò l’Oms ha dichiarare a inizio gennaio che non c’erano rischi di una trasmissione tra uomo e uomo. “La Cina ha mentito sull’inizio della pandemia, sul numero dei casi, sulla mortalità e sugli asintomatici. Una totale mancanza di trasparenza“.
Giovanni Bernardi
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