Nel corso dell’assemblea della Cei che si è tenuta ieri pomeriggio, papa Francesco ha parlato ai vescovi italiani delle problematiche che affliggono la chiesa. Il pontefice ha puntato il dito contro la crisi della vocazione (motivo principale della crisi) quindi di povertà evangelica e di mancanza di trasparenza nella gestione economica. Queste problematiche, ha aggiunto il Santo Padre, portano all’esigenza di un accorpamento delle diocesi e la conseguente riduzione delle stesse. Questo passo, secondo papa Francesco, permetterebbe una riduzione delle spese ed una migliore gestione delle stesse.
Dopo il breve discorso iniziale, il papa ha invitato i presenti a esporre i propri dubbi e le proprie perplessità sottolineando come l’incontro doveva svolgersi all’insegna della trasparenza per cercare di risolvere appieno le problematiche sottoposte all’attenzione dei presenti. Ha spronato, dunque, i vescovi a muovergli delle critiche con una battuta: “Potete rivolgermi tutte le domande, le ansie e le critiche che volete, non è peccato criticare il Papa, si può fare”.
Papa Francesco illustra le cause della crisi: mancanza di vocazione, povertà evangelica e mancanza di trasparenza nella gestione economica
Il primo problema esposto da papa Francesco è la crisi vocazionale, la cui causa secondo il Santo Padre è: “Il frutto avvelenato della cultura del provvisorio, del relativismo e della dittatura del denaro, che allontanano i giovani dalla vocazione, insieme alla diminuzione delle nascite e agli scandali e alla testimonianza tiepida”. Nel corso degli anni, aggiunge Bergoglio a riguardo, la Chiesa ha cercato delle contromisure senza trovarle e questo è “Davvero triste”. Il secondo problema è quello della povertà evangelica, necessaria a svolgere l’apostolato al meglio delle possibilità: “ Per me, da gesuita, sempre la povertà è madre e muro e della vita apostolica, madre perché la fa nascere e muro perché la protegge”.
La mancanza, in molti, di questo spirito apostolico legato alla povertà porta al terzo problema, quello della mancanza di una gestione trasparente dei fondi : “Chi crede non può parlare di povertà e vivere come un faraone”, evidenzia il Santo Padre che poi aggiunge: “Mi fa male sentire che un ecclesiastico si è fatto manipolare mettendosi in situazioni che superano le sue competenze, o peggio ancora gestendo in maniera disonesta gli spiccioli della vedova”.
Luca Scapatello