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La crisi di fede, anche nella Chiesa, si supera mettendo al centro Gesù

Di fronte a una crisi di fede sempre più drammatica anche all’interno della Chiesa stessa, è necessario ricordare che il centro della fede cristiana è Gesù.

Il compito di ogni chierico è infatti solo e soltanto predicare e insegnare il Vangelo di Gesù Cristo. “Dobbiamo recuperare la verità che la Chiesa è missionaria per natura”. Le parole del vescovo della diocesi di Tyler, nel Texas, monsignor Joseph Edward Strickland, pubblicate in un articolo su The Wanderer e tradotte nel blog di Sabino Paciolla, mettono così in luce verità che dovrebbero essere sempre ben presenti a ogni cristiano.

La missione del clero è di salvare le anime

“La missione primaria del clero della Chiesa cattolica è salvare le anime”, ricorda il vescovo. Ovvero quella di “portare tutti gli uomini e le donne di questo mondo a Gesù Cristo, e attraverso le acque del Battesimo, incorporarli nella Chiesa, che è il Suo Corpo Mistico”.

“Là, nel cuore della Chiesa, potranno crescere a Sua immagine e somiglianza. Lì progrediranno lungo il cammino verso la santità. Crescendo nella maturità cristiana, studiando la Parola di Dio e l’insegnamento della Chiesa e cooperando con la grazia mediata dai sacramenti”, ha spiegato il vescovo.

Il vescovo della diocesi di Tyler, nel Texas, monsignor Joseph Edward Strickland

“In alcuni documenti altre questioni hanno sostituito Gesù Cristo”

Si tratta infatti di una “verità fondamentale della fede cattolica. Che Gesù Cristo è il Salvatore del mondo intero che è stato inviato dal Padre per salvare tutti gli uomini e le donne dal peccato e dalla morte. E che la Chiesa è chiamata a dire al mondo intero questo messaggio evangelico, raramente se ne parla in questi giorni”.

La critica del vescovo verte però sul fatto che “in alcuni documenti della Chiesa, altre questioni sembrano aver sostituito la priorità di proclamare questo messaggio centrale“.

“Quanti fedeli conoscono veramente Gesù?”

“Non possiamo più presumere che le persone, anche quelle ai banchi delle nostre chiese parrocchiali, abbiano avuto un incontro con il Risorto che ha risvegliato la grazia del loro Battesimo e della Cresima – e ha reso la loro fede cristiana cattolica la principale influenza dell’intera loro vita”, è la triste constatazione del prelato.

photo web source

In sostanza, anche nella Chiesa molte persone potrebbero “sapere di Gesù, ma si può legittimamente porre una domanda: conoscono Gesù?“, chiede il religioso. “Lo hanno veramente incontrato e L’hanno invitato a essere il loro Salvatore e Signore? È il centro della loro vita? Hanno ascoltato ed è stata loro insegnata la pienezza del Vangelo? In caso contrario, come vescovi, sacerdoti e diaconi, non stiamo adempiendo le nostre promesse di ordinazione. Il clero è chiamato ad evangelizzare e predicare il Vangelo di Gesù Cristo”.

“Per alcuni confratelli, la salvezza delle anime è ancora la priorità?”

Per quanto riguarda il clero, la realtà è purtroppo spesso altrettanto negativa. “Mi chiedo, anche con alcuni miei confratelli vescovi, la salvezza delle anime è ancora la nostra massima priorità?”, domanda. “Purtroppo, sembra che in alcuni circoli del clero ci si domandi persino se l’inferno esista davvero. Allora, cosa stiamo predicando e insegnando? È davvero il Vangelo che ci siamo impegnati a predicare durante la nostra ordinazione?”.

Eppure, su questo punto basterebbe rileggere le parole incontrovertibili spiegate dal Catechismo della Chiesa Cattolica. Nel suo insegnamento sul Sacramento dell’Ordine, ad esempio, il Catechismo spiega: “L’Ordine è il sacramento attraverso il quale la missione affidata da Cristo ai suoi apostoli continua ad essere esercitata nella Chiesa fino alla fine dei tempi: così è il sacramento del ministero apostolico. Comprende tre gradi: episcopato, presbiterato e diaconato” (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 1536).

“L’immutabile verità di Gesù Cristo viene sfidata da teologi erranti”

La triste presa d’atto del religioso è che “purtroppo, ai nostri giorni, l’immutabile verità rivelata da Gesù Cristo viene ora sfidata da alcuni teologi erranti che perpetrano confusione e seminano dubbi nel cuore di molti fedeli, inclusi alcuni vescovi, sacerdoti e diaconi”.

In una lettera inviata a un quotidiano tedesco, Ratzinger parlò di un “collasso spirituale” strettamente legato alla ”propensione alla violenza” e della cui fisionomia “fa parte anche il fatto che la pedofilia sia stata diagnosticata come permessa e conveniente”(websource)

Il pericolo di una Chiesa che perde la via del Signore per mano del relativismo e del sincretismo è stato ampiamente paventato da tutti i Pontefici. In particolare dal cardinale Joseph Ratzinger. Prima di diventare Benedetto XVI, Ratzinger ne parlò, il 6 agosto 2000, in una dichiarazione intitolata “Dominus Iesus – Sull’unicità e l’universalità salvifica di Gesù Cristo e della Chiesa”.

L’annuncio della Chiesa messo in pericolo da teorie relativistiche

“Il perenne annuncio missionario della Chiesa viene oggi messo in pericolo da teorie di tipo relativistico, che intendono giustificare il pluralismo religioso, non solo de facto ma anche de iure (o di principio)”. Ratzinger spiegò che “di conseguenza, si ritengono superate verità” della fede cristiana che non dovrebbero esserlo (Dominus Iesus, n. 4).

“Come, ad esempio, il carattere definitivo e completo della rivelazione di Gesù Cristo”. Oppure “la natura della fede cristiana rispetto alla credenza nelle altre religioni, il carattere ispirato dei libri della Sacra Scrittura, l’unità personale tra il Verbo eterno e Gesù di Nazareth”.

Gesù Regno dei Cieli (photo Pixabay)

Inoltre, “l’unità dell’economia del Verbo incarnato e dello Spirito Santo, l’unicità e l’universalità salvifica del mistero di Gesù Cristo, la mediazione salvifica universale della Chiesa”. E infine “l’inseparabilità, pur nella distinzione, tra il Regno di Dio, Regno di Cristo e la Chiesa, la sussistenza nella Chiesa cattolica dell’unica Chiesa di Cristo”.

Giovanni Bernardi

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Giovanni Bernardi

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