Molti cristiani pensano che la Massoneria sia un club letterario o qualcosa di molto simile, non sanno, invece, che è un luogo in cui un gruppo di persone inneggia a Satana e si serve di riti molto particolari per assecondare la sua propagazione in questo mondo.
D’altronde, sono gli stessi massonici a cercare di farci pensare che la loro è un’organizzazione che promuove il libero pensiero, quello definito dalla Luce massonica, e che le loro pratiche non hanno nulla a che vedere con quelle estromesse dalla Bibbia e collegabili al capo dei demoni.
Il video che segue, invece, mostra la dettagliata e incredibile testimonianza di un Massone che, grazie a Dio, si è convertito e ha lascito quel mondo oscuro, dove si fomenta l’odio verso il Signore.
Persone come lui, gli ex Massoni, sono coloro che, oggi, ci permettono di conoscere l’operato e le intenzioni delle logge massoniche, che, altrimenti, sarebbero ancora considerate delle società segrete. Molte di queste persone, per essersi allontanate dal male, rischiano tutt’ora la vita.
Il protagonista di questo filmato racconta di essere stato un medico, molto giovane e capace, apprezzato anche dal suo Primario, e, per questo, appetibilissimo per la Massoneria di Pavia.
Chi si presentò a lui, per reclutarlo, disse di far parte di un gruppo di uomini onesti e di buoni costumi, che miravano a conoscere la verità, al fine di diffonderla nella società.
Entrò a farne parte e iniziò, così, la sua ascesa ai diversi gradi, che esistono in quell’ambiente.
Dopo qualche tempo, cominciò ad accorgersi dei vari sotterfugi che i membri del gruppo mettevano continuamente in atto, in particolar modo per agevolare l’ingresso di altra gente.
Le bugie si confondevano coi discorsi coniati ad hoc, per ogni persona, e questo fu, per il dottore, insieme alle insistenze della moglie, un pretesto per lasciare la setta.
Passarono, così, alcuni anni, in cui credette di esserne fuori, mentre intraprendeva un “nuovo viaggio” della fede in Dio.
Ma, dopo sette lunghi anni, venne ricontattato e riconvocato con una banale scusa: doveva adempiere al suo dovere di elettore del nuovo direttivo del gruppo.
Ingenuamente, accettò e, solo dopo, si rese conto dell’inganno, che lo avrebbe portato a perdizione certa e da cui si salvò recitando un’ Ave e un Pater.
Antonella Sanicanti
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