In tante parti del mondo, ogni giorno i cristiani vengono massacrati solamente per la propria fede, nel silenzio generale dei media e dell’opinione pubblica.
Basta ripercorrere quanto accaduto solamente negli ultimi giorni e settimane per rendersi conto dell’entità della catastrofe. Soltanto nella giornata di ieri, 110 contadini sono stati massacrati a Koshobe, in Nigeria, per mano dei jihadisti di Boko Haram. Si tratta di uno dei più grandi eccidi che si ricordi in quella precisa zona del Paese.
Il dramma dei cristiani massacrati in Africa, di cui nessuno parla
Ancora ieri alcuni uomini armati sono entrati nella casa di Haruna Kuye, leader di un villaggio cristiano nello stato nigeriano di Kaduna, e l’hanno brutalmente ucciso insieme a suo figlio. Lo scorso 6 novembre, terroristi islamici hanno devastato il villaggio di Matuide, in Mozambico, decapitando cinquanta persone in un campetto da calcio.
Dopo soltanto pochi giorni, le autorità del Camerun si trovavano costrette a chiudere le scuole posizionate al confine con la Nigeria, al fine di proteggere gli studenti dai continui attacchi brutali di Boko Haram. Sono tutte notizie che testimoniano come giorno dopo giorno in Africa si stia consumando un violento genocidio ai danni dei cristiani.
Nigeria: negli ultimi vent’anni 100mila cristiani uccisi per la fede
Negli ultimi vent’anni, in Nigeria, sono stati uccisi 100 mila cristiani, secondo un rapporto dell’International Organization for Peace Building and Social Justice, l’International Committee on Nigeria e l’All-Party Parliamentary Group for International Freedom of Religion or Belief.
La causa è da individuare nell’ascesa di gruppi estremisti islamici in tutta l’Africa. I loro continui attacchi rivolti alle comunità cristiane dimostrano la violenza e la brutalità di quella che viene presentata come la “prossima jihad”, ma che di fatto è già ben presente giorno dopo giorno.
La prossima jihad, un rischio terribile che chiede consapevolezza
Il tema della prossima jihad viene introdotto dal rabbino Abraham Cooper nel suo libro “The Next Jihad: Stop the Christian Genocide in Africa”, in cui una parte centrale è rivestita dal dramma nigeriano.
La Nigeria infatti detiene una gigantesca riserva di petrolio, la decima al mondo, e ciò le permette di essere ad oggi la più grande economia in Africa. Nonostante ciò, spiega il rabbino, “è circondata da paesi con insurrezioni terroristiche e se qualcosa va storto la crisi siriana sembrerà un lontano ricordo rispetto alla catastrofe che potrebbe succedere”.
Leggere l’elenco dei martirizzati somiglia a una lunga litania
Gli orrori ai danni dei cristiani, in quell’area, purtroppo si susseguono giorno dopo giorno, come riportano anche i report di Aiuto alla Chiesa che soffre. Leggerli uno dietro l’altro assume la forma di una sorta di litania perenne.
“Una bambina di nove anni che ha visto i terroristi uccidere genitori e fratelli con il machete. Un pastore la cui chiesa è stata distrutta due volte. Uomini di un villaggio raso al suolo interamente dagli islamisti. La storia di ogni vittima sembra finire con le parole ce ne sono altre migliaia come noi”, scrive l’autore.
Livelli di allarme impensabili per le persecuzioni anticristiane
Insomma oggi le persecuzioni anticristiane sono arrivate a un livello di allarme impensabile, che chiederebbe una smobilitazione internazionale al più presto. Eppure, sui media e nell’opinione pubblica in generale si registra un silenzio assordante. Nessuno conosce queste vicende, se non chi se ne occupa a livello specialistico. Di conseguenza, nessuno ne parla.
E i cristiani continuano a morire uno dopo l’altro a causa della loro fede, massacrati da terroristi fondamentalisti. Il rapporto di Open Doors da questo punto di vista è perentorio. “L’intento dei persecutori è quello di cacciare i cristiani dalla zona, e purtroppo, spesso ci riescono”, spiega la guida dell’associazione David Curry.
L’estremismo islamico radicale genera la persecuzione dei cristiani
In Africa orientale si parla di almeno tre milioni di cristiani perseguitati. Etiopia, Eritrea, Kenya, Somalia e Sudan: in tutte queste aree ogni giorno i nostri fratelli nella fede vengono brutalmente uccisi per avere pregato il Signore, per avere una croce al collo.
A volte anche solo per essere ciò che sono, cristiani.“L’estremismo islamico radicale è la principale forza motrice della persecuzione dei cristiani in Africa e i cristiani in occidente devono alzare la voce”.
Giovanni Bernardi