Con il secondo attentato in pochi giorni, il numero dei cristiani assassinati è salito a 10.
C’è una ferita aperta in Burkina Faso di cui in Italia si parla poco o nulla. Da diverso tempo, infatti, gruppi paramilitari di fede islamica imperversano per città e villaggi del Paese africano attaccando cittadini di fede cristiana. Gli ultimi episodi risalgono alle scorse ore, il primo si è verificato il 5 maggio, mentre l’ultimo domenica scorsa (12 maggio). Nell’attacco della settimana scorsa, avvenuto nel corso di una funzione a Dablo, sono stati uccisi un parroco e cinque fedeli.
L’ultima domenica, secondo quanto riportato dall’Agenzia Fides, le vittime sono state 4 e potevano essere più numerose. A quanto pare gli attentatori hanno seguito un gruppo di fedeli in processione. Domenica, infatti, i cristiani di Singa (stessa regione del primo attentato) avevano portato una statua di Cristo fino a Kayon e stavano facendo ritorno. Prima di tornare con la statua in Chiesa, il gruppo armato li ha bloccati. Gli adulti hanno chiesto che i loro figli potessero essere risparmiati, gli assalitori hanno acconsentito e quando questi sono scappati hanno sparato. Compiuto l’omicidio, quegli uomini si sono preoccupati di distruggere pure la statua, un chiaro messaggio che l’attentato era di matrice religiosa.
A denunciare l’accaduto ad ‘Aiuto alla Chiesa che soffre’ ci ha pensato il vescovo di Kaya, Monsignor Théophile Nare. L’alto prelato ha spiegato che quello di domenica è solo l’ultimo di una lunga serie di attacchi di cui non si conosce la provenienza ma il movente: “Non sappiamo esattamente chi siano i responsabili degli attentati ma è chiaro il movente religioso”. Movente che farebbe delle vittime africane di questi giorni, nuovi martiri della Chiesa, uccisi solo perché desiderosi di manifestare la propria fede.
Un idea su chi possano essere gli autori dell’attentato se l’è fatta il giornalista Andrea De Giorgio, convinto che i responsabili possano essere i jihadisti del Sahel che imperversano nel nord della regione. In un’intervista, infatti, il freelance ha dichiarato che tra gli obiettivi di questi estremisti ci sono: “gruppi cristiani e cattolici, proprio perché nella loro retorica jihadista, nella loro interpretazione deviata dell’islam, ritengono i fedeli di tutte le altre religioni non meritevoli di un trattamento diverso”.
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Luca Scapatello
Fonte: Vatican News
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