Di solito si pensa che ‘unica imponente statua del Cristo in America Latina è quella di Rio de Janeiro. Invece ne esiste una anche a Cuba.
Il “Cristo dell’Avana”, così è chiamato e veglia da oltre 60 anni sull’intera Nazione e su tutti coloro che non credono.
Il “Cristo dell’Avana”: la nascita particolare
Un’imponente statua, simile a quella di Rio de Janeiro, ma forse poco conosciuta. Stiamo parlando del “Cristo dell’Avana”, a Cuba. 60 anni di storia, di fede, di anime che si sono convertire e hanno creduto in lui. Un Cristo di 320 tonnellate, alto, maestoso, con le braccia aperte, la mano benedicente, ma con gli occhi vuoti, perché potesse guardare in ogni luogo ed in ogni direzione.
Un Cristo che mostra il suo Cuore, in particolare ad una Nazione dove l’ateismo, per anni, ha vinto sulla vera fede. Ma la storia della sua nascita ha una storia molto particolare.
1957: la moglie del dittatore fa un voto
Correva l’anno 1957 e a Cuba un colpo di Stato, con assalto al palazzo presidenziale, si cercava di togliere il potere al dittatore Batista. Ma c’era qualcuno che era veramente angosciato per tutto ciò che stava accadendo: era la moglie di Batista. Per questo, quasi come un segno di voto, diede inizio al progetto di costruzione della statua di Gesù, come promessa al suo Cuore per la vita di suo marito.
Di certo, il dittatore non aveva lo stesso spirito di sua moglie. Guardava alla statua più che altro come un modo per potersi ingraziare il popolo e, durante l’inaugurazione della stessa, proporsi anche come protettore della fede in un momento difficile per lo Stato cubano.
L’autrice: “Il mio Gesù ha vigore e fattezze umane”
Ad una donna fu commissionata la realizzazione della statua di Gesù: “Ho seguito i miei principi e ho cercato di ottenere una statua piena di vigore e fermezza umana. Al volto ho impresso serenità e interezza come per dare l’idea di una persona certa delle proprie idee; non l’ho visto come un angioletto tra le nuvole, ma come un uomo con i piedi ben saldi sulla terra” – descriveva Jilma Madera, autrice dell’opera.
Un’immagine di marmo di Carrara, imponente: i marmi arrivarono a Cuba direttamente dalla Toscana, con la benedizione anche di Papa Pio XII. Una volta costruita, anche il Cardinale de L’Avana la benedisse…ma benedisse il Cristo, non le intenzioni del dittatore Batista. Intenzioni che non ebbero buon fine, poiché 15 giorni dopo l’inaugurazione della statua, Fidel Castro saliva a potere deponendo, proprio, Batista.
Il regime di Castro e lo stato di abbandono dell’immagine
Un’immagine che, nonostante abbia 60 anni di vita e storia, per decenni è stata lasciata a se stessa, all’incuria, all’avanzata di idee e di un regime ateo che non aveva, di certo, posto né per la fede, né per Cristo. Fu posta a 51 metri sul livello del mare, in mezzo ad un bosco dove quasi nessuno poteva più né guardarla né pregarla.
E’ stato solo, nel 2017 che, è stata dichiarata monumento nazionale, dando inizio anche all’opera di restauro. Ma, nonostante tutto, ha resistito a fulmini e cospirazioni.
Il ritorno all’antico splendore
Oggi, l’immagine è tornata al suo antico splendore a benedire tutta la Nazione. Cristo non conosce abbandono o corruzione materiale: lui è sempre lì, attendendo e benedicendo tutto coloro che, fiduciosi, in lui si rifugiano.
ROSALIA GIGLIANO
Fonte: aleteia.it
Segui tutte le nostre News anche attraverso il nuovo servizio di Google News, CLICCA QUI