Dopo aver celebrato, durante tutto l’anno liturgico, le tappe della vita del Signore Gesù Cristo, terminiamo l’anno con la proclamazione di Cristo Re dell’Universo.
La solennità di Cristo Re cade, pertanto, nell’ultima domenica dell’anno liturgico.
L’anno liturgico, infatti, inizia con la prima domenica d’Avvento e termina con la celebrazione di Cristo Re, la 34° domenica del Tempo Ordinario (che precede quindi la prima d’Avvento dell’anno successivo).
Il Tempo Ordinario è il periodo dell’anno liturgico che va dal lunedì dopo la domenica del Battesimo del Signore (in Gennaio, che conclude il Tempo di Natale), sino all’inizio della Quaresima (il Mercoledì delle Ceneri) e dal giorno successivo alla Pentecoste (che conclude, dopo 50 giorni, il Tempo di Pasqua), fino al giorno precedente la prima domenica d’Avvento.
Tutto il resto dell’anno liturgico è considerato Tempo Forte e riguarda i momenti di attesa del Natale e della Pasqua e le settimane subito successive, pregne anche esse di forti avvenimenti.
Come l’anno civile, anche quello liturgico è formato da 52 settimane e si divide in due gruppi di eventi, che si intersecano e a volte di soprappongono: il Temporale e il Santorale. Il primo, riguarda l’Avvento, il Natale, la Quaresima, la Pasqua e le 34 domeniche del Tempo Ordinario; il secondo, riguarda i giorni in cui si celebrano i Santi.
La solennità di Cristo Re è celebrata, non solo dai cattolici, ma anche dai luterani: Cristo è, così, proclamato il Signore della storia e del tempo.
Nel 1899, fu Papa Leone XIII, su richiesta del Gesuita Sanna Solaro e di 49 Vescovi che aderirono alla proposta, ad accogliere la prima petizione, riguardante quella festività.
A questi si aggiunsero, mano a mano e nel corso degli anni seguenti, altri prelati, che avallarono la richiesta.
Finalmente, nel 1923, si chiedeva esplicitamente: “Per riparare gli oltraggi fatti a Gesù Cristo dall’ateismo ufficiale, la Santa Chiesa si degni stabilire una festa liturgica che, sotto un titolo da essa definito, proclami solennemente i sovrani diritti della persona regale di Gesù Cristo, che vive nell’Eucaristia e regna, col suo Sacro Cuore, nella società”.
La richiesta era fatta da 200 Ordini e Congregazioni religiose, 12 Università cattoliche e da centinaia di migliaia di fedeli, sparsi per il mondo.
Papa Pio XI, allora, l’11 Dicembre del 1925, con l’enciclica “Quas Primas”, sancì: “E perché più abbondanti siano i desiderati frutti e durino più stabilmente nella società umana, è necessario che venga divulgata la cognizione della regale dignità di nostro Signore quanto più è possibile. Al quale scopo ci sembra che nessun’altra cosa possa maggiormente giovare, quanto l’istituzione di una festa particolare e propria di Cristo Re”.
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Antonella Sanicanti
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