Perché Cristo ha scelto Pietro e Paolo, “due peccatori pentiti”

Per quale motivo Gesù Cristo ha scelto Pietro e Paolo?

Il Santo Padre ci spiega che dopo aver toccato con mano il perdono di Dio, sono divenuti i primi assertori del nuovo verbo.

SS Pietro e Paolo

I Peccati di Pietro e Paolo

Oggi San Pietro e San Paolo sono considerati come i padri fondatori della Chiesa Cristiana, tanto che la celebrazione in loro onore viene tenuta lo stesso giorno, il 29 giugno. Non tutti sanno, però, che questi due esempi di virtù cristiana, nonché maggiori promotori della lieta novella dopo la morte di Gesù Cristo, ebbero un passato controverso. Entrambi, infatti, si sono macchiati di peccati gravissimi a cui hanno rimediato solo dopo averli confessati ed aver ricevuto il perdono di Dio.

L’errore di San Pietro è noto a tutti i cristiani ed in parte anche a chi è digiuno di catechismo. Il primo papa della storia, l’uomo su cui Gesù Cristo edificò la propria Chiesa rinnegò il maestro per ben tre volte, prima che venisse attuata la condanna a morte sul Golgota. San Paolo, invece, non ebbe modo di conoscere Gesù, ma venne folgorato dalla parola di Dio mentre si accaniva sui suoi seguaci. San Paolo, infatti, era un persecutore di cristiani e si converti mentre dava la caccia ad alcuni di loro sulla via di Damasco.

Entrambi, però, compresero i propri errori ed i peccati commessi e dopo aver ricevuto il perdono sono diventati degli instancabili divulgatori della parola di Dio. San Pietro, come sappiamo, divenne il primo rettore della chiesa cristiana, mentre San Paolo divenne il più importante evangelizzatore della sua epoca, l’esempio per tutti coloro che decidono di diventare missionari in altre terre.

Perché sono stati scelti due peccatori

Nel giorno in cui si celebrano i Santi Pietro e Paolo, papa Francesco ha voluto ricordare per quale motivo Gesù affidò a loro le chiavi del futuro della Chiesa. Innanzi tutto il pontefice ricorda come abbiano portato fino in fondo il loro compito, non ritrattando la propria fede dinnanzi alle torture, dando persino la vita per non rinnegare la verità introdotta dalla parola di Dio. Quindi spiega che questa loro fedeltà Dio la comprese non appena posò gli occhi su di loro: “Quando ci riteniamo migliori degli altri è l’inizio della fine. Il Signore non compie prodigi con chi si crede giusto, ma con chi sa di essere bisognoso. Non è attratto dalla nostra bravura, non è per questo che ci ama. Egli ci ama così come siamo e cerca gente che non basta a sé stessa, ma è disposta ad aprirgli il cuore. Pietro e Paolo sono stati così, trasparenti davanti a Dio”.

San Pietro e San Paolo avevano compreso prima degli altri il valore dell’umiltà, la necessità di non apparire ma agire in soccorso degli altri. Per questo motivo ancora oggi sono esempio di virtù per tutti i cristiani: “Hanno compreso che la santità non sta nell’innalzarsi, ma nell’abbassarsi: non è una scalata in classifica, ma l’affidare ogni giorno la propria povertà al Signore, che compie grandi cose con gli umili. Qual è stato il segreto che li ha fatti andare avanti nelle debolezze? Il perdono del Signore”.

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Luca Scapatello

 

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