La croce rossa impressa sul petto: questo è il simbolo che San Camillo de Lellis scelse per la Compagnia dei Ministri degli Infermi.
La croce rossa, nell’immaginario collettivo, è da sempre associata alla salvezza e alla cura del malato. Dobbiamo fare un grande salto cronologico per conoscerne la storia, un salto che ci riporta a un’importante scelta di vita, quella operata da San Camillo de Lellis, fondatore della Compagnia dei Ministri degli Infermi. Vissuto nel Cinquecento, Camillo era un militare mercenario che conobbe la via della salvezza grazie alla conversione avvenuta presso i frati Minori Cappuccini. La sua vita fu trasformata dalle parole di un buon frate e dalla Grazia del Signore Gesù.
San Camillo, originario dell’Abruzzo, si ritrovò a Roma, all’ospedale San Giacomo, a causa di una piaga ad una gamba, che più volte gli aveva dato problemi. Fu proprio a Roma, che il Santo ebbe in cuore l’idea di formare un gruppo di volontari al servizio del malato, non come mercenari, ma come uomini spinti dallo spirito di carità. La dedizione alla cura dei malati divenne, per il Santo e per i suoi compagni, una vera e propria missione di vita.
San Camillo ormai da tempo si era consacrato al Cristo Crocifisso. Quella croce che portava in cuor suo, divenne l’emblema della sua esistenza. Infatti, dal momento in cui formò, insieme ai suoi “fratelli”, la Compagnia dei Ministri degli Infermi, approvata nel 1586 da Papa Sisto V, la Croce Rossa divenne il simbolo della sua vita. Il Pontefice diede ai confratelli il permesso di portare l’abito nero, come Chierici regolari e, allo stesso tempo, il privilegio di apporre sul petto una Croce Rossa, simbolo della Redenzione operata dal Preziosissimo Sangue di Cristo.
Come leggiamo da Aci Stampa, nel museo che oggi raccoglie i ricordi del Santo, troviamo pochissime cose a lui effettivamente possedute. Tra queste c’è però il prezioso abito da lui indossato. La veste del Santo presenta infatti una grossa croce rossa sulla parte destra. Attraverso questo emblematico simbolo, San Camillo e i suoi compagni hanno portato la carità di Cristo ai bisognosi e hanno dedicato la loro vita alla cura degli ammalati.
Leggi anche: Coronavirus: accendiamo la luce, la riflessione del Card. De Donatis
Fabio Amicosante
Segui tutte le nostre News anche attraverso il nuovo servizio di Google News, CLICCA QUI
Meditiamo il Vangelo del 23 Febbraio 2025, iniziando la giornata con una profonda riflessione sulla…
La domenica è il giorno della devozione alla Santissima Trinità. Lodiamo e glorifichiamo il Signore…
“Allontana i miei turbamenti”. Questo Sabato con la preghiera della sera chiediamo questa grazia alla…
La Vergine non abbandona mai i suoi figli. Lo testimonia la vicenda della Madonna di…
Il pensiero di Madre Teresa di Calcutta sul modo di pregare e di affrontare la…
Sapienza e semplicità sono due concetti che, nell'ottica cristiana, viaggiano di pari passo. Questi sono…