La mozione della Lega per l’esposizione del Crocifisso nella sala consiliare è passata ad Agliana con una consistente maggioranza.
D’ora in avanti, dunque, nella comune toscano sarà esposto all’interno della sala in cui i consiglieri decidono la direzione amministrativa della città.
Approvata la mozione per il crocifisso
Si è discusso a più riprese se sia lecito o meno esporre un crocifisso in un luogo pubblico quale un ospedale, una scuola o un comune. Chi è contrario sostiene che si tratta di un simbolo religioso e che per questo motivo non ha senso di essere presente in luoghi per legge laici. Ma cosa c’è di male ad esporlo se chi lavora in quell’ufficio, sala o aula è religioso e lo ritiene un aiuto per il proprio lavoro? L’esposizione sarebbe forse offensiva per le persone che appartengono ad una differente confessione religiosa?
Ci sono numerose testimonianze fornite da persone di differente cultura e religione che sostengono che il Crocifisso non possa essere considerato offensivo. D’altronde come potrebbe visto che si tratta dell’espressione di un’appartenenza religiosa? Partendo da questo presupposto e basandosi anche su una sentenza della Corte Europea dei diritti dell’Uomo, la delegazione leghista del Comune di Agliana ha proposto l’affissione del Cristo in croce nell’aula consiliare. La mozione è passata con la maggioranza dei voti, approvata non solo dai leghisti ma anche da tutti gli appartenenti al centrodestra.
Sentenza della Corte Europea dei diritti umani
Come detto la mozione è stata basata su una sentenza della Corte Europea dei diritti umani. A spiegare di cosa si tratta è stato il capo gruppo della Lega al Comune di Agliana (Pistoia), Silvio Buono. Si tratta della sentenza del 18 marzo 2011 nella quale viene sancito: “La cultura dei diritti dell’uomo non deve essere posta in contraddizione con i fondamenti religiosi della civiltà europea; a cui il cristianesimo ha dato un contributo essenziale”. In tale prospettiva il Crocifisso non è solamente un simbolo religioso ma anche un segno distintivo della tradizione e della cultura italiana.
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Luca Scapatello