L’intero Paese è rimasto sconvolto di fronte al prodigio avvenuto tra le fiamme del palazzo di Milano, ora arriva al riguardo un appello.
Don Innocenzo Mangano ha 69 anni, con un passato di venti anni in Amazzonia, passati come sacerdote fidei donum. All’inizio del lockdown aveva raccontato alla rivista Famiglia Cristiana come grazie a donazioni di religiosi, artisti o cittadini si era potuto realizzare un vero e proprio sogno, quello del Museo internazionale del Crocifisso di Caltagirone.
Il desiderio del sacerdote e lo splendido luogo
Un luogo in cui sono esposti trecento crocifissi provenienti dalle varie parti del mondo, tra cui alcuni appartenuti a papa Francesco e ad altri Pontefici, altre realizzate ad esempio nel carcere di Regina Coeli, in ogni caso ognuno con una storia particolare e diversa da testimoniare. Un’idea nata nel bel mezzo del lockdown dal sacerdote che era rettore dell’annesso Santuario del Santissimo Crocifisso del Soccorso di Caltagirone.
Non appena don Innocenzo ha letto del crocifisso scampato all’incendio del grattacielo di Milano, ha pubblicato un post sul proprio profilo social per mettersi in contatto col proprietario di quel Crocifisso, come racconta il settimanale cristiano. “Se la notizia che circola è vera, chiedo al proprietario di potere ospitare questa crocetta nel nostro museo. E se conoscete come arrivare a lui vorrei parlargli…”, scrive il sacerdote.
Il bisogno di rendere nota la bellezza di tali avvenimenti
Stiamo parlando ovviamente della notizia legata al professor Lorenzo Spaggiari, 60 anni, direttore della Chirurgia toracica dell’Istituto europeo dei tumori e docente all’università di Milano, che abitava con la all’ultimo piano del grattacielo andato in fiamme il 29 agosto scorso a Milano. Per un caso fortuito, o forse per un credente per una ragione ben precisa, la Grazia del Signore, lui e la sua famiglia non si trovavano in casa.
Al ritorno, tra le fiamme, l’unica cosa rimasta integra era questo piccolo crocifisso d’oro con piccole pietre preziose era custodito dentro la cassaforte. Tutto, compresa la cassaforte, era bruciato, sciolto, distrutto. Quel piccolo crocifisso conservato dentro una bustina di plastica è rimasto però integro. “Il soffitto è crollato e abbiamo perso tutto. Bruciata e sciolta dal calore anche la cassaforte inserita nel muro. Soltanto una cosa non solo è salva, ma intatta: un crocefisso. Lo conservavo in una bustina di plastica: come nuova anche quella”, ha affermato l’uomo.
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A Famiglia Cristiana Mangano ha affermato: “Vorrei parlare con questo primario per raccontargli del nostro museo”. “Questo luogo vuole raccontare il mistero della Croce attraverso le storie di chi vi ha trovato conforto e speranza. Cristo sulla Croce è un uomo prima ancora di essere il Figlio di Dio… Il piccolo Crocifisso di casa Spaggiari è già diventato simbolo di salvezza e del valore della vita per tanti: per la famiglia che lo custodiva e per tutti gli abitanti di quel palazzo, laici e cattolici, tutti scampati all’incendio”.
Giovanni Bernardi