Proprio in prossimità della memoria liturgica dei nostri cari defunti, durante la quale si pregherà ancora di più per loro, sta accadendo qualcosa che è ai limiti dell’assurdo. Un crollo che non ha giustificazioni.
Parte di una congrega è venuta giù come un fuscello. Ma lo scempio è un altro.
Disastro al cimitero
Chissà per quanto tempo non si potrà andare a pregare sulla tomba dei propri cari. Questo è ciò che sta accadendo a Napoli, al cimitero di Poggioreale, uno dei più grandi d’Europa ed il più grande della città. Tante sono le congreghe, gli edifici che accolgono tantissimi defunti e, ogni giorno, i loro parenti vanno lì a pregare, a portare un fiore, per sentirli vicini.
Ma tutto ciò, in questo luogo santo, non è possibile. Almeno per ora. Sì perché, dopo il crollo del 4 gennaio scorso, che aveva interessato un’altra congrega del cimitero, ieri un ulteriore crollo. Le immagini sono raccapriccianti: si vedono le bare in bilico, prossime a cadere nel vuoto, se qualcuno non le mette in salvo, e per evitare ciò che è accaduto all’inizio di questo anno.
Nel crollo di gennaio, infatti, i poveri resti mortali di tanti defunti, non è stato possibile (se non in parte) ricomporli e recuperarli, per dare loro un degno riposo, dopo la tragedia. Ed ora, la situazione si ripete. Il tutto a pochi giorni dal 1 e 2 novembre, i giorni più importanti per far memoria dei defunti e recarsi al cimitero.
Crollo di un edificio e bare in bilico
Un cimitero che, con molta probabilità, in parte resterà chiuso. Il Comune di Napoli, infatti, in via precauzionale, ha chiuso la zona della congrega della Resurrezione (questo il nome dell’edificio in parte crollato) e, per oggi, il cimitero stesso, per premettere tutte le verifiche e gli accertamenti del caso. Ma anche per dare la possibilità ai Vigili del Fuoco di mettere in sicurezza le bare in bilico.
La terra che trema, un forte boato e una nube di polvere: questo è ciò che è avvenuto in pochi secondi, intorno alle 13.30 di ieri. Era orario di chiusura, quindi “per fortuna”, nessuno dei parenti dei defunti ha potuto guardare da vicino cosa stava orribilmente succedendo.
Le cause di questo ennesimo crollo? Ancora tutte da accertare, anche se sono in molti ad esser convinti che, sia per quello di ieri che per quello avvenuto a gennaio, la causa siano i lavori alla metropolitana che passa, proprio, nelle immediate vicinanze del camposanto.
Ora si attende la messa in sicurezza sia della zona crollata, ma soprattutto di quelle bare e dei corpi che non hanno più una lapide davanti, quanto prima. Il cimitero dovrebbe essere il luogo del riposo eterno, dove andare a ricordare, visitare i propri defunti sempre, e non immaginare che, neanche lì, possa accadere qualcosa e i loro resti mortali non esserci più.