Il “crollo dei valori è totale”: si va verso una società transumana?

Il drammatico appello del noto scrittore francese parla di una civiltà giudaico-cristiana che tristemente assomiglia sempre più a “una barca che affonda”.

Onfray
Lo scrittore francese Michel Onfray – photo web source

D’altronde, basta aprire un qualsiasi canale televisivo o ascoltare i discorsi di gran parte dei politici in Occidente per comprendere come ormai sembra che si sia arrivati a un punto di non ritorno. La cultura che Ratzinger ha di recente definito come “anti-cristica” avanza a passo spedito: gender, aborto, eutanasia. La società ha smarrito la strada e si vive in una cultura che glorifica tutto ciò che c’è di immorale, di anti-umano e di anti-cristiano.

La caduta di una civiltà in preda ai propri vizi

In questo panorama desolante, ci sono alcune voci che si alzano sopra le altre per mettere in luce il dramma e richiamare quindi, per quanto possibile, la coscienza di ciascuno. Come quella del filosofo francese Michel Onfray, che ha da poco scritto il suo ultimo libro, intitolato “La nef des fous” (La nave dei folli), che narra della caduta di un impero totalmente in preda ai propri vizi.

Onfray è un intellettuale che non le manda a dire, difficilmente classificabile con le tradizionali categorie della politica o del pensiero. In un’intervista rilasciata al quotidiano Il Foglio ha perciò spiegato come vede l’attuale situazione, quella cioè in cui viviamo “il tempo della decomposizione della nostra civiltà”. Il suo verdetto è chiaro, come anche i colpevoli dello sfacelo. Ovvero quella che lui chiama “la sinistra maastrichtiana”, che “lavora per abolire la civiltà giudeo-cristiana e per realizzare il consumismo transumanista”.

Oggi si punta a distruggere la civiltà giudeo-cristiana

Onfray ha spiegato che “tutto ciò che costituiva la civiltà giudeo-cristiana è oggi decomposto, sconfitto, distrutto“, e che si sta realizzando la vecchia fantasia, a nostro giudizio demoniaca, di chi vuole fare “tabula rasa del passato!”. Quindi niente più famiglia, valori, tradizione, cultura, e tutti verso una rivoluzione antropologica che non ha eguali, nella direzione di un nuovo mondo in cui, con la scusa che tutti dovremmo essere più liberi, saremo tutti infinitamente più schiavi.

Soli, atomizzati, lobotomizzati, controllati. Niente più nucleo familiare in cui crescere ed essere protetto, niente più identità salde e nette in cui crescere e sviluppare il proprio intelletto e la propria interiorità. Niente più diritti personali inviolabili e non negoziabili, ma solo un grande mercato che si serve degli uomini come se fossero merce, prodotti, schiavi, fin dalla nascita, dall’utero, ora persino in vendita alla mercé dei desideri più strampalati della cultura “gender fluid”, promotrice dell’utero in affitto, ad esempio.

La prossima civiltà sarà quella del transumanesimo?

D’altronde, la parola d’ordine che si sente maggiormente in seguito al disastro economico creato dall’attuale situazione pandemia è “Great reset”, il grande azzeramento. “Siamo in un periodo di transizione tra la fine di questa civiltà esaurita dopo duemila anni di esistenza e l’avvento della prossima, che sarà probabilmente quella del transumanesimo. Stiamo davvero vivendo momenti di barbarie come ce ne sono stati spesso nella storia con i suoi autodafé, i suoi roghi reali o virtuali di biblioteche, le sue inquisizioni, i suoi tribunali rivoluzionari, le sue condanne, le sue purificazioni…”, spiega Onfray.

Mettendo così il dito nella piaga e dicendo ciò che nessuno è ormai disposto a dire, per paura di ritorsioni oppure semplicemente perché non si è liberi, ma il lavoro di pensatore è diventato nient’altro che una professione in cui si compiace il potente di turno per averne in cambio interessi economici e sociali. Ma fatti come quelli che vediamo ogni giorno nelle cronache non possono infatti rimanere inosservati.

Il dramma che emerge dalla cronaca quotidiana

Bambini di nemmeno otto anni che vogliono cambiare sesso, terroristi e tagliagole indicati come vittime del sistema, una sorta di nuovo messianismo ecologista che si è intrufolato persino all’interno della Chiesa, e poi uteri in affitto, bambini venduti al miglior offerente, tratta internazionale degli schiavi, senza contare tutta la cultura del femminismo che vuole cambiare il mondo partendo dal dizionario, cancellando i generi, boicottando cartoni animati per bambini e prodotti di cosmetica.

Tutte situazioni veramente al di sopra di ogni ragione, che oggi sembrano essere pian piano inculcate nella mente della popolazione come la normalità. O almeno è così che si vuole fare credere, perché il Paese reale è molto distante dalle rappresentazioni caricaturali che puntano a dare le menti dietro le perversioni manifestate, ad esempio, al Festival di Sanremo. Da anni Onfray, dal suo minuscolo paesino sperduto nella Francia rurale, paventa la fine dell’Europa giudaico-cristiana e attacca il “laicismo militante”.

Il vergognoso articolo scritto dall’attività transessuale

Lo scrittore ha cioè da tempo ha messo in luce il nefasto cammino di una civiltà che sembra dirigersi sempre più verso il collasso, mentre la sinistra ha rinunciato alle sue lotte in favore del popolo per difendere le aberrazioni anti-umane di cui purtroppo abbiamo ogni giorno notizia, dalla distruzione della vita a quella della famiglia e del sesso naturale. A chi lo accusa di essere di sinistra, lo scrittore risponde: “La mia sinistra non è coprofila e zoofila”

Il riferimento è a un famoso attivista transessuale che fede molto discutere in Francia per un articolo scritto sul maggiore quotidiano progressista che diceva: “Affermiamoci come cittadini totali e non più come uteri riproduttivi. Attraverso l’astinenza e l’omosessualità, ma anche attraverso la masturbazione, la sodomia, il feticismo, la coprofagia, la bestialità… e l’aborto. Non lasciamo che una sola goccia di sperma nazionale cattolico entri nelle nostre vagine”.

Si è persa la ragione e oggi il “crollo dei valori è totale”

Lui, e come lui molti altri si suppone, con quelle affermazioni – e il mondo e il retroterra culturale da cui provengono – non hanno nulla a che fare. Lui lo dice chiaramente: mentre la sinistra “ha perso la ragione”, oggi il “crollo dei valori è totale”, e ad attaccare la civiltà è la “barbarie” di personaggi come Elon Musk . “Se la sinistra che ha difeso le persone, i poveri e gli indigenti ci invita a mangiare le feci e sodomizzare il nostro pesce rosso, c’è davvero qualcosa che non va”, spiega.

“Non c’è molto dibattito, ma molti insulti. Siamo razzisti, siamo omofobi, siamo misogini, siamo fallocrati. E’ l’anatema. O sei con noi o sei contro di noi. E se sei contro di noi, sei il nemico. Questa è una guerra spietata e non un dibattito. Potremmo discutere, argomento contro argomento. Questo non è il caso”. Inoltre un altro punto che tocca è quello del transessualismo. In ogni epoca, dice, di fronte al declino emergono fantasie di questo genere.

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I piani demoniaci del transumanesimo tramite la cultura gender

“Per affermarsi ideologicamente, il transumanesimo ha bisogno di distruggere la differenza sessuale e l’antica definizione umanista dell’uomo a favore di un terzo sesso non più naturale ma artificiale, quindi deciso, scelto, voluto, costruito, prodotto, un corpo come oggetto che può essere venduto, affittato, riparato, modificato, migliorato…”, conclude l’intellettuale.

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“La teoria del gender lavora consciamente o inconsciamente su questo progetto, cancellando tutto ciò che è naturale a favore del culturale. Un bambino non è più un essere vivente, una persona, ma è un progetto: se non abbiamo più il progetto di questo bambino, una legge francese votata in Parlamento ha appena autorizzato la possibilità di metterlo a morte negli ospedali, per mano stessa dei medici, con il pretesto di ragioni psicosociali”.

Mentre invece parlando dell’aborto, la sua conclusione è chiara. “Stiamo andando verso la generalizzazione di questo concetto: l’uomo non sarà più un essere autonomo, un soggetto dotato di una coscienza e fornito di libero arbitrio, ma una cosa con un destino proprio – prendiamo, teniamo, buttiamo via, sostituiamo, gettiamo nella pattumiera?”.

Giovanni Bernardi

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