I cattolico di San Benito di Crucero, Cuba, esultano per la consacrazione della prima chiesa dopo l’insediamento di Fidel Castro.
Ufficialmente le religioni non sono mai state vietate a Cuba. Ma le chiese vennero sequestrate ed i fedeli divennero vittime di continue perquisizioni e discriminazioni.
Il periodo nero per la fede cattolica a Cuba
Dopo la fuga di Batista da Cuba e l’instaurazione del governo comunista di Fidel Castro, la fede cattolica nell’isola è stata oscurata. Sebbene ufficialmente il nuovo governo non impedì il culto religioso, sono state approvate delle leggi che ne hanno impedito l’influenza. Ben presto, infatti, sono state vietate le scuole cattoliche e gli edifici in cui si svolgeva la loro attività sequestrati e riassegnati. La Chiesa inizialmente ha atteso con pazienza, ma a partire dal 1961 ha contestato apertamente il regime comunista di Castro.
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Già dal momento del suo insediamento Castro aveva dichiarato che chiunque fosse anticomunista era considerato un antirivoluzionario, quindi contro lo Stato stesso. La critica aperta al regime, dunque, non era vista di buon occhio. A partire dal ’61, quindi, le chiese vennero sottoposte a continue perquisizioni, spesso autorizzate durante le cerimonie religiose. Giunsero testimonianze di vere e proprie schedature dei cattolici. La fede era divenuta una marchio che chiudeva molte porte, specie quelle agli incarichi governativi o statali. Centinaia di sacerdoti vennero cacciati o costretti a lasciare l’isola. La Chiesa denunciava questi atti di repressione, ma Castro ed il governo cubano negavano qualsiasi genere di intromissione nella vita religiosa dei propri cittadini.
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La visita di Giovanni Paolo II e la riapertura alla fede cattolica
La riapertura di Cuba alla fede cattolica avvenne dopo la visita di Papa Giovanni Paolo II. Il Pontefice convinse Castro a permettere quantomeno la celebrazione del Natale. Era il 1998 e fu il primo passo di una lenta ma progressiva riapertura del Paese alla libertà religiosa. Il lavoro da fare era tanto, lo si comprese nel 2012, quando Papa Benedetto XVI andò in visita a Cuba. In quella occasione, infatti, vennero arrestati 200 manifestanti che chiedevano la libertà religiosa.
Decisiva per la definitiva riapertura fu la visita di Papa Francesco nel 2016. I due leader hanno avuto un colloquio privato di 30 minuti durante il quale il Pontefice è riuscito a smuovere ulteriormente le acque. Oggi la situazione sembra finalmente più distesa, come dimostra la consacrazione della chiesa di San Benito del Crucero.
La consacrazione della Chiesa
Costruita mattone su mattone dai fedeli cubani e finanziata dalle donazioni di fedeli residenti a Cuba e all’estero, la Chiesa di San Benito è un fato di speranza per la comunità cattolica locale. La struttura può contenere fino ad un massimo di 200 fedeli e restituisce alla comunità un luogo di culto in cui professare la propria fede.
La costruzione della chiesa fa parte di un progetto che prevede altri due luoghi di culto sull’isola: uno a L’Avana e l’altro Sandino. Commentando la consacrazione, Don Rodriguez ha dichiarato: “Con la nuova chiesa e con il Centro pastorale San Benito si apre una nuova tappa nella vita della comunità; che fa presagire nuove speranze di evangelizzazione”.
Luca Scapatello