Le domande circa le origini del culto alla Vergine sono fonte di ispirazione per un gran numero di studi storico-religiosi.
Un’attenta analisi dello storico della chiesa, Mons. Giovanni Roncari, ci aiuta a comprendere molti aspetti.
Quando nacque il culto alla Vergine Maria? A questa domanda, nello specifico, Monsignor Roncari, ha voluto dare una risposta che, dal punto di vista cronologico, ci aiuta a sciogliere diversi dubbi.L’esperto, storico della Chiesa, ha menzionato le prime fonti storiche che, al di là dei Vangeli, parlano della figura della Vergine Maria e ne mettono in risalto il principale aspetto, quello di Madre del Signore.
Da qui, sostiene lo storico, nacque il culto mariano, un culto che nacque per un motivo sostanzialmente cristologico: “La realtà della carne umana di Gesù, la realtà della sua Incarnazione”.
Il culto della Vergine: la prima fonte storica
La prima fonte storica, in tal senso, risale al II secolo d.C. Siamo nel 107 e a scrivere è Sant’Ignazio di Antiochia, martire sotto Traiano. Come ci ricorda Monsignor Roncari, fu lui il primo Padre della Chiesa a ricordare Maria nel contesto cristologico della realtà dell’Incarnazione: “Non ascoltate quando qualcuno vi parla al di fuori di Gesù Cristo che proviene dalla stirpe di Davide, da Maria, che realmente fu generato, mangiò e bevve, realmente fu perseguitato sotto Ponzio Pilato, realmente fu crocifisso e morì sotto lo sguardo del cielo, della terra e degli inferi, che realmente risuscitò dai morti”.
Sant’Ireneo, altro Padre a parlarci di Maria
Altro grande Padre della Chiesa che offri a tutto il mondo cristiano la figura di Maria genitrice del Signore Dio Nostro, fu Sant’Ireneo di Lione. La sua opera “Contro le eresie” è, in tal senso, emblematica. Lo storico della Chiesa ha voluto prendere questa opera in esame perché offre un parallelismo molto importante tra Eva e Maria.
Si può affermare, sostiene Roncari prendendo le parole di Ireneo di Lione, che “Eva divenne la madre dei viventi, ma portò ad essi la morte, Maria divenne la madre dei credenti portando ad essi la Vita, cioè Cristo”. Ancora una fonte ci parla del parallelismo Eva-Maria: si tratta di San Giustino, martire intorno al 162: “La prima concepì la parola del serpente e partorì disobbedienza e morte, l’Altra concepì fede e gioia”.
La preghiera del III secolo
Al tempo stesso, Monsignor Giovanni Roncari sostiene che queste sono solo alcune delle fonti storiche che mettono in luce questo aspetto fondamentale della figura mariana. Ce ne sarebbero altre, risalenti allo stesso periodo (II-III secolo). Ma, in questa sede, rimanendo ancorati al III secolo, è doveroso citare anche un altra fonte, che ci conferma, senza dubbio, la presenza del culto mariano.
Il riferimento è alla preghiera-antifona “Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio santa Madre di Dio, non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, e liberaci da ogni pericolo o Vergine gloriosa e benedetta“. Con poche, semplici e bellissime parole, i cristiani del III secolo, si affidavano alla Madre di Dio, Vergine benedetta. Ed è proprio riflettendo su queste parole e su queste verità che la teologia mariana e il culto mariano si sono sviluppati.
Fabio Amicosante
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