Per tutti San Valentino è il patrono universale dell’amore, per questo il 14 febbraio gli innamorati in tutto il mondo si scambiano doni come segno del loro legame.
Pochi però sono a conoscenza del fatto che San Valentino è anche il Patrono di Terni e che riposa nell’omonima Basilica della città umbra. San Valentino, Vescovo e martire cristiano che amava diffondere l’amore, è nato a Terni, in Umbria. Ma il santo non parlava dell’amore romantico come oggi lo si intende, ma dell’amore tra tutti gli esseri viventi, che si origina però dall’amore per Gesù Cristo che coltivò e testimoniò per tutta la sua vita. Così è nata la festa degli innamorati.
La “settimana valentiniana” e la Basilica ternana
Durante la settimana valentiniana, la Basilica ternana dedicata a San Valentino diventa meta di pellegrinaggio, tanto di innamorati quanto di religiosi. Mentre invece il 14 febbraio a Terni una serie di eventi animano questa giornata speciale. Tra queste, la festa tradizionale con la processione lungo le strade della città e con celebrazioni eucaristiche. Insieme anche alla storica Fiera di San Valentino che si tiene lungo le vie della città.
San Valentino era nato a Terni nel 176, che in quel periodo storico si chiamava Interamna Nahars. A 21 anni era già Vescovo di Terni, mentre poco dopo rischiò l’esecuzione da parte dell’imperatore Claudio II il Gotico che desiderava abiurasse la propria fede. Inizialmente la sua vita fu risparmiata, ma non il martirio. Venne infatti decapitato sulla via Flaminia a 97 anni sotto l’imperatore Aureliano.
La festa degli innamorati nata sulla figura di San Valentino
Dopo la morte, il corpo di San Valentino fu trasportato a Terni e sepolto nel luogo dove sorge l’odierna Basilica, e dove in origine si trovava un cimitero pagano nel quale venne eretta la prima basilica. Tuttavia, San Valentino restò il primo religioso a celebrare l’unione fra un legionario pagano e una giovane cristiana. Si batté tutta la vita per la comunità cristiana, ai tempi molto perseguitata da Roma.
Negli anni la festa è diventata la festa degli innamorati visto che San Valentino è conosciuto anche come il protettore degli innamorati. Alcuni riferimenti storici fanno pensare che questa giornata fosse dedicata agli innamorati già dai primi secoli del secondo millennio. Come ad esempio la fondazione a Parigi di un “Alto Tribunale dell’Amore”, che aveva lo scopo di decidere su controversie legate ai contratti d’amore, i tradimenti, e la violenza contro le donne.
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Quest’anno la Festa non ci sarà a causa del Covid
Durante la Festa di San Valentino, le strade della città di Terni sono riempite da musica, balli, tornei e una fiera con più di 300 stand. Quest’anno, però, purtroppo la festa non ci sarà, come nemmeno la Fiera di San Valentino, a causa delle restrizioni dovute al Covid. Tuttavia, resterà vivo l’aspetto religioso della festa del Patrono grazie a una nuova proposta on-line.
La Diocesi di Terni infatti, insieme agli altri principali appuntamenti religiosi offre una serie di incontri “social” su tre tematiche, vale a dire lavoro, famiglia e amore. Insieme anche a un particolare ricordo dedicato alla visita di San Giovanni Paolo II che 40 anni fa venne in visita alle Acciaierie di Terni, il 19 marzo 1981. Le manifestazioni sul tema del lavoro, inoltre, dureranno fino alla festa di maggio di San Giuseppe Lavoratore.
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Le origini pagane
Sulla scia del fatto che San Valentino celebrava l’amore tra tutti gli esseri viventi Papa Gelasio I lo consacrò il 14 febbraio, cristianizzando in questo modo una festa molto pagana, che era la festa romana della Lupercalia, che in quegli anni si celebrava ancora. I Lupercalia erano infatti pericolosi riti di purificazione e di celebrazione della fertilità. In questi, gli iniziati venivano segnati con un coltello intinto nei caproni sacrificati.
Poi, in maniera fortemente barbara, con le strisce della pelle ci si attingeva a frustare le donne che incontravano mentre correvano intorno al Palatino. Al fine, si diceva, venisse così “donata” loro la fertilità. Questa festa si festeggiava dal 13 al 15 febbraio e fu l’ultima festa pagana della storia che venne, per fortuna, assimilata dalla cristianità.
Giovanni Bernardi