Guardare a Maria e definirla come “l’amore più bello”: ecco cosa è successo all’attore che da ebreo, ha deciso di abbracciare la fede cattolica.
Gad Elmaleh è un attore ed un regista ebreo. Ma a un certo punto della sua vita c’è stato qualcosa che gli ha fatto cambiare completamente strada, voltando il suo sguardo a Cristo.
Chi è Gad Elmaleh
Gad Elmaleh nasce in Marocco da una famiglia ebrea, ma presto si trasferisce in Canada, acquisendo anche quella cittadinanza. Il suo debutto al cinema arriva nel 1997, anche se il vero successo è targato anno 1998 con il film “Train de vie – Un treno per vivere”, pellicola che tratta in chiave comica, surreale ma con estremo garbo, il tema della Shoah.
Fra i suoi più importanti film ricordiamo, anche, “Midnight in Paris”, per la regia di Woody Allen, “Il dittatore” per la regia di Larry Charles, e “Per fortuna che ci sei”, per la regia di James Huth.
Nel 2006 riceve la medaglia come “cavaliere d’arte” dal ministro della cultura francese.
La conversione da ebreo a cattolico
Guardare a Cristo e Maria sotto una luce diversa. Questo è quello che è successo al noto attore francese che osservando la Vergine Maria, ne è rimasto folgorato. Di famiglia ebrea, ha sempre professato quella fede, fino a quando qualcosa nella sua vita è cambiato.
Lui è Gad Elmaleh, attore e regista marocchino di fede ebrea. La sua è una famiglia ebraica marocchina. Una fede portata avanti sin da bambino e professata sempre. Fino a quando, in un periodo particolare della sua vita, qualcosa è cambiato.
Ed è stato proprio durante le riprese del suo film “Reste un peu”. In questa pellicola, l’attore ha deciso di raccontare la sua conversione ed il suo passaggio al Cattolicesimo, a partire dal primo passo, quello del battesimo.
Una scelta chiara sin dall’inizio e non arrivata così per caso. Lo scorso anno, l’attore ha deciso di seguire dei corsi di teologia come semplice uditore. Pura curiosità o c’era dell’altro?
Si recava all’antica università “Collège des Bernardins” gestita dalla Diocesi di Parigi per ascoltare, almeno così gli sembrava all’inizio. Poi, alla fine del primo anno di quei corsi, l’università gli ha fatto una richiesta molto particolare: testimoniare e raccontare quanto aveva appreso e soprattutto, la ricchezza e la bellezza di quanto aveva ascoltato.
“Cercavo qualcosa di speciale e l’ho trovato”
Lo stesso Gad, con parole commosse e semplici, dichiarerà: “Era da tanto tempo che cercavo un posto in cui trovare al contempo gli strumenti, l’esperienza e il tutto incarnato”.
Si avvicina al Cattolicesimo a piccoli passi, già nel 2019, a Londra partecipò al musical dedicato a Santa Bernadette.
C’era Qualcuno che, piano piano, si stava facendo spazio nel suo cuore e, a dichiararlo, sarà l’attore stesso in un’intervista al quotidiano francese “Le Figaro”: “La Vergine Maria è il mio amore più bello”.
Maria, in fondo, è sempre stata presente nella sua vita, anche se, all’inizio, in maniera molto silenziosa. Elmaleh racconta che, da bambino, entrando in una chiesa, davanti a sé si palesò un’immagine proprio della Vergine Maria: “Non era una visione, solo una semplice statua, ma ero pietrificato. Ho iniziato a piangere e mi sono nascosto per paura di essere scoperto dalla mia famiglia, per paura delle maledizioni e della superstizione. L’ho tenuto segreto per tutta la mia infanzia” – ha raccontato.
È stato anche in pellegrinaggio, sempre in Francia, nel luogo in cui è nata la festa al Sacro Cuore di Gesù (Paray-le-Monial) e, anche in quell’occasione, ha avuto modo di apprezzare e lodare la liturgia cattolica. Tanti pezzi che, messi insieme, hanno dato poi origine al soggetto del suo film “Reste un peu” (in italiano “Resta un po’”).
Il film che segna la sua conversione
Il film, che è uscito nelle sale francesi il 16 novembre, si presenta come un vero e proprio racconto della sua conversione. Parte anche dall’anticipare, ai suoi fan, che, una volta ricevuto il Battesimo, cambierà il suo nome in Jean – Marie.
Il film vede anche la partecipazione dei suoi genitori che, pur se non contenti della scelta di questa conversione da parte del figlio, hanno comunque deciso di appoggiarlo. “Si tratta di un percorso spirituale, religioso. È una ricerca in cui mi chiedo dove, chi, quando, c’è Dio, non c’è Dio” – ha descritto l’attore.
Punto centrale del film è anche, spera l’attore, la capacità di suscitare qualche domanda in chi lo vedrà, le stesse che sono capitate a lui. Anche se ha sottolineato: “Ciò che racconto nel film è, principalmente, una testimonianza d’amore”.