Da quanto tempo non ti confessi? Ecco come farlo in 6 semplici passi

Il periodo della Quaresima è il momento ideale per dare a Dio la possibilità di entrare e dimorare, in pianta stabile, nel nostro cuore. Ma dobbiamo essere noi a volerlo. Avvicinarci a Lui in ogni modo, anche passando attraverso il sacramento della Confessione.

gesù tende la mano
lalucedimaria.it

La confessione è uno di quei sacramenti al quale non sempre ci avviciniamo “con piacere”. Abbiamo paura di essere giudicati da colui che si ritrova dall’altro lato della grata del confessionale, che possa pensare chissà cosa di noi. Anche se qualche volta, purtroppo, possono capitare episodi spiacevoli, non è detto che debbano succedere sempre.

Per questo diventa importante, quanto necessario, avvicinarci sempre e con frequenza a questo sacramento che ci permette di riconciliarci con Dio, quanto anche con noi stessi. Ci permette di far tornare la nostra anima pulita come lo era all’inizio e di eliminare ogni sorta di macchia del peccato da ciascuno di noi.

Come dicevamo all’inizio, un buon proposito di Quaresima sarebbe proprio quello di avvicinarci a questo sacramento in questo periodo. E tu, da quanto non ti confessi?

E’ sempre così semplice confessarsi?

Questa è una delle domande che ci sentiamo maggiormente rivolgere, specialmente dai sacerdoti o dalle suore. Una domanda che, in alcuni casi, ci può mettere in imbarazzo perché è davvero molto tempo che non ci avviciniamo a questo sacramento. O dall’altro lato, invece, ci può cogliere preparati perché ci confessiamo con regolarità.

Ma, analizzando il caso per mezzo del quale “ci confessa poco e raramente”, come si può fare per ovviare a questa mancanza, soprattutto nei confronti di Dio? Non esiste una vera e propria “guida alla confessione”, standard per tutti e che possa essere valida per le esigenze di ciascuno. Esistono, comunque, una serie di consigli validi che si possono seguire per far sì che la confessione diventi parte del nostro pane quotidiano.

Si tratta di 6 piccoli, quanto importanti consigli che possiamo facilmente seguire. Vediamo insieme quali sono, anche come ci suggerisce il sito “Churchpop”. Il primo di questi, e forse anche quello più importante di tutti. è quello di fare un preciso quanto accurato esame di coscienza. Quanto abbiamo peccato? Il peccato fa davvero parte della mia vita ed è difficile estirparlo? Possono essere alcune delle domande da porci.

Il secondo punto è quello di avvicinarci materialmente alla confessione, andare in chiesa ed inginocchiarli al confessionale. Preghiamo con queste parole, dopo aver fatto il segno di croce: “Benedicimi, Padre, perché ho peccato. È passato [tempo] dalla mia ultima Confessione… Questi sono i miei peccati”. Dio ci aiuterà ad aprire a Lui il nostro cuore.

persona che si confessa
photo: aleteia.it (lalucedimaria.it)

Sei punti e consigli pratici da seguire

Il terzo punto arriva quando il sacerdote, dopo averci assolto, ci dà una “penitenza”, un vero e proprio atto di pentimento in risposta alla Misericordia di Dio richiesta e ricevuta nel confessionale. Il quarto punto è la recita dell’Atto di dolore, che può essere o meno richiesta dal sacerdote al momento della confessione. In ogni caso, dopo l’assoluzione, fermarsi e pregare per ringraziare Dio di essersi riconciliati con Lui, non è una cattiva cosa.

Il quinto punto è ciò che segue alla formula di assoluzione del sacerdote: quel nostro “Amen” detto in maniera convinta, ma allo stesso tempo felice, perché siamo ritornati creature pure e di nuovo nell’abbraccio di Dio Padre

Il sesto ed ultimo punto è la benedizione finale del sacerdote: “Il Signore ti ha liberato dai tuoi peccati. Vai in pace”. Una vera e propria corsa per noi, come il figliol prodigo fra le braccia del padre che lo ha perdonato: questo è ciò che, per ciascuno di noi, dopo la confessione, avviene. Tornare a pieno fra le braccia di Dio.

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