Il famoso artista ha dato l’addio alla musica per mettersi alla sequela di Gesù. Ecco cosa ha detto ai suoi fan.
Stavolta ha “spaccato” davvero Daddy Yankee. Il rapper portoricano, leggenda mondiale del reggaeton, ha lasciato a bocca aperta i fan domenica scorsa, 3 dicembre. Nel giorno in cui la Chiesa celebra il formidabile missionario San Francesco Saverio il cantante ha fatto una scelta ben precisa: come Maria, la sorella di Marta, si è scelto la parte migliore.
Nato 46 anni fa a San Juan, capitale di Porto Rico, l’artista è diventato una star della musica mondiale con hit internazionali come come Gasolina, Lo Que Pasó, Pasó e Despacito.
Per dare un’idea dei numeri del suo successo basti pensare che il video ufficiale di Despacito – prima canzone in lingua spagnola a raggiungere il numero 1 della Billboard Hot 100 dopo la celebre Macarena – è stato visualizzato un miliardo di volte su YouTube il 20 aprile 2017.
Bene, la scorsa domenica dal palco del Coliseo de Puerto Rico il cantante ha decisamente sorpreso i suoi numerosi fan annunciando il suo ritiro dalla scena musicale. In quello che è stato il suo ultimo concerto ha spiegato senza mezzi termini perché ha intenzione di dire addio alla gloria della musica.
Daddy Yankee e il giorno più importante della sua vita
«Questo giorno per me è il più importante della mia vita… Stasera riconosco, e non mi vergogno di dirlo al mondo intero, che Gesù vive in me e che io vivrò per lui», ha detto il 46enne artista.
«Questa è la fine di un capitolo e l’inizio di uno completamente nuovo. Tutti gli strumenti che ho, la musica, i social media, un microfono, sono ora per il regno… Non seguite un uomo, io sono una persona, a tutti quelli che mi hanno seguito, seguite Gesù Cristo».
Inutile dire che la decisione di Daddy Yankee, pioniere del reggaeton fin dal 1991, è stata una sorpresa per tanti. Ma è stato Gustave Thibon a dire che nell’eternità del Paradiso «tutto sarà stupefacente sorpresa». Dio ama sorprendere il mondo. Del resto l’inaudita risurrezione di Cristo dai morti non fu forse la più divina delle sorprese?
Il primo a capirlo deve essere stato proprio questo rapper di successo che tra la vanagloria (del mondo) e la vera gloria (di Dio) ha scelto la seconda. «Per molti anni – ha aggiunto l’artista – ho cercato di colmare un vuoto nella mia vita che nessuno è stato in grado di colmare. Sono andato alla ricerca di uno scopo ed in molte occasioni mi è sembrato di essere felice ma mancava in me qualcosa che mi facesse sentire completo».
Un rapper in cerca di (vera) gloria
Come ricorda don Fabio Rosini nel suo ultimo (bellissimo) libro, nella Bibbia la gloria di Dio è indicata col termine kabod, che significa anche peso. Come a dire che la vera gloria di un uomo non è la sua immagine estetica quanto il suo vero valore, il suo peso. Non a caso spesso nelle lingue moderne il termine peso coincide con un valore: la moneta (pensiamo allo spagnolo peso o all’inglese pound).
Una persona assetata di gloria cerca di andare alla sostanza delle cose, al loro vero valore. Il ricercatore della gloria è un affamato di cose profonde. «Quello che brama – scrive don Fabio – è lo spessore e il fondamento dell’essere». In una parola, Dio. Come ha fatto un rapper rinunciando agli osanna delle folle per seguire Gesù, l’unica persona in grado di colmare il vuoto che tutti ci portiamo dentro.