Il punk e la droga i Reale si raccontano, spiegando come la loro conversione sia avvenuta dopo un periodo di perdizione
I fedeli, specialmente quelli più giovani, conoscono i Reale come una delle maggiori rock band cristiane d’Italia. I loro testi esprimono la loro fede in Dio e la consapevolezza che le sofferenze in vita sono uno strumento attraverso il quale riusciamo a maturare l’idea dell’esistenza del Signore nel profondo. Tutto ciò, come gran parte dei migliori testi della musica, è frutto di un vissuto ricco, variegato e complesso che ha portato i componenti della band a crescere, sbagliare, pentirsi fino ad arrivare ad un contatto sincero con la religione e con Dio.
Sia Alessandro (frontman e cantante) che Francesca (cantante e musicista), i due fondatori dei Reale, sono passati attraverso un’adolescenza turbolenta che li aveva condotti ad un quotidiano di droga e perdizione. A salvarli sono stati i genitori che, pur di instradarli sulla retta via, li hanno mandati alla comunità ‘Cenacolo di suor Elvira’. All’epoca Alessandro aveva appena 17 anni, mentre Francesca 19, ed entrambi hanno accolto la scelta dei genitori come una condanna. Presto però si sono accorti che quella decisione gli avrebbe salvato la vita.
Il primo a raccontare l’esperienza alla comunità è Alessandro che dice: “L’inizio è stato uno shock: io all’epoca suonavo punk e ricordo come prima cosa che mi tolsero la mia fedele compagna, la chitarra, per imparare a dedicarmi agli altri e a maturare l’amore. Ricordo anche Marco, il mio ‘angelo custode’, solo dopo un anno me la fece riprendere in mano, per suonare in chiesa. Non sapevo fosse possibile, avevo scoperto il mio modo di parlare con Gesù. Questa cosa mi sconvolse e mi sono convertito”. Francesca è più concisa e riferisce solamente che quel viaggio in comunità è stato il primo segno di amore di Dio nei suoi confronti.
Proprio all’interno della comunità i due leader dei Reale si sono conosciuti ed innamorati, “Un amore all’antica, autentico” come lo definisce Francesca che poi aggiunge: “In questo modo abbiamo assaporato l’amore vero e lo abbiamo vissuto con una semplicità diversa che non avevo mai provato e che ci ha fatto sentire il bisogno di sposarci”. Dopo il matrimonio è cominciato un periodo duro, in cui la coppia non riusciva a trovare lavoro ed in cui la mano di Dio li ha salvati una seconda volta facendoli dirigere verso la musica cristiana: “Abbiamo sentito il bisogno di dare il mondo a Dio e così sono nati i Reale”.
Ispirati dalla fede i due hanno messo su la band e dopo l’uscita del primo disco ‘Fai da te’ la loro popolarità è cresciuta a dismisura toccando l’apice nella mini ‘Giornata della Gioventù‘ di Torino nel 2015, in cui sono stati l’attrazione principale del concerto. Parlando del loro lavoro, la coppia spiega che nei loro concerti non sono altro che dei tramiti per la parola di Gesù e credono di avere un’influenza positiva sui giovani convincendoli con il loro carisma a prendere l’Eucaristia. L’autore dei testi è Alessandro di cui Francesca dice: “Credo scriva in modo fantastico. Tocca le corde giuste, ho creduto in lui”.
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