Scandalo in Danimarca. Dall’introduzione dello screening prenatali gratuito, nel 2004, c’è stato un boom di aborti per i neonati con Sindrome di Down.
Il quotidiano dei vescovi italiani Avvenire lo ha definito nientemeno che un “repulisti eugenetico”. Nel 2004 infatti il governo danese ha introdotto screening prenatali sono gratuiti per tutte le donne. Un provvedimento che ha portato a un aumento esponenziale di aborti per i bimbi Down, tanto che si parla più o meno di un azzeramento degli stessi.
Una vergogna mostruosa che grida vendetta. Nel 2019 sono nati solamente 18 bambini in tutto il Paese, su oltre sessantamila diagnosticati. A dimostrazione del fatto che il programma eugenetico funziona e ricorda i momenti più bui della storia dell’umanità.
Una vergogna mostruosa che grida vendetta
Il concetto di eugenetica, per capirsi, nasce con Darwin ma ha il suo apice e periodo di massima applicazione con il nazismo, i programmi di “igiene razziale” fino ai campi di concentramento, con la convinzione dell’esistenza di una razza superiore e di altre inferiori. Come neri, ebrei e per l’appunto persone con la sindrome di Down. Da sterminare per sempre.
Oggi, nella vecchia e secolare Europa, che di tale ha ormai ben poco, se la consideriamo una secolare civiltà dalle radici cristiane piuttosto che un grande esperimento di ingegneria sociale e finanziaria.
L’Europa e l’eugenetica che punta a eliminare i bimbi Down
Il primo paese al mondo ad introdurre questo tipo di sistema, in cui anomalie e “difetti genetici” del nascituro vengono prontamente individuati, per passare poi in un secondo momento proprio all’eliminazione vera e propria dell’individuo stesso, è stata proprio la regione scandinava.
L’ambasciatrice danese in Irlanda, Carsten Sondergaard, nel 2017 aveva provato a spiegare che l’intenzione politica della Danimarca non era quella di “sradicare la sindrome di Down“. Di fatto, però, pochi le hanno creduto. E i numeri non giocano a suo favore, visto che i bimbi con la Trisomia 21 non nascono più. Al contrario, vengono eliminati, con l’aborto.
Danimarca, l’aborto per bimbi Down è diventata la normalità
Oggi infatti i dati dicono che il 98 per cento delle donne danesi nel 2015 hanno interrotto la gravidanza dopo avere scoperto di portare nel proprio grembo un figlio a cui viene diagnostica la Trisomia 21. Abortire bimbi cui viene diagnosticata la sindrome di Down è quindi diventata, in pieno, la norma.
Nel 2019 siamo allo stesso identico punto. Su un totale di 61.167 parti, i bambini nati con la sindrome di Down sono solamente 18. Si tratta, per fare un calcolo, di un bambino su 3.400, lo 0,029 per cento del totale. Una cifra vergognosa che ci parla della società da incubo in cui, oggi, viviamo.
In Islanda tutte le gravidanze con diagnosi di Trisomia diventano aborto
Anni fa in Islanda era emersa la notizia che praticamente tutte le gravidanze in cui si erano riscontrate anomalie al feto si erano concluse con l’aborto. Ogni anno, i bambini nati con sindrome di Down erano al massimo un paio, ovvero quei pochi che riuscivano a non venire identificati dai test.
Nel presidente dell’Associazione nazionale per la sindrome di Down, Thomas Hamann, nel 2015 aveva denunciato a gran voce che ormai in Danimarca, abortire dopo una diagnosi di questo tipo, è diventata la prassi e non l’eccezione.
La società danese contro la terribile idea di “Paese Down-free”
Anche per il fatto che, normalmente, la società danese considera i bimbi con sindrome di Down un peso per il sistema di welfare. Per cui, la “scelta” consigliata è quella dell’aborto. Altrimenti si finisce per diventare una sorta di “nemico pubblico”, a cui verrà complicata la vita e che verrà per sempre visto con avversione.
Una notizia davvero terrificante che mette in luce il disprezzo per la vita e per l’essere umano della società contemporanea. Anche se nulla è perduto. Pare infatti che il 40 per cento della popolazione danese, al di là delle decisioni scellerate delle istituzioni, si sia detto contrario all’idea che nel 2030 la Danimarca possa essere definito un “Paese Down-free”.
Preghiamo contro la piaga dell’aborto
Forse c’è speranza per l’essere umano. Preghiamo perché la piaga dell’aborto possa essere sconfitta per sempre, e perché la società di svegli più giusta e pronta ad accogliere ogni vita che il Signore ha inviato su questa terra.
La consapevolezza del cristiano è infatti che, nel Regno dei cieli, infatti, “gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi” (Mt 20, 1-16).
Giovanni Bernardi