Di David, diciassettenne morto recentemente a causa dell’aggravarsi di un osteosarcoma (cancro alle ossa), abbiamo parlato qualche mese fa, quando, già malato terminale, concedeva la sua testimonianza di fede in un’intervista rilasciata a ‘Tele Mater’. In quella occasione si è percepito che questo giovane era toccato da una fede profonda, che quella terribile malattia la percepiva esclusivamente come un “Dono di Dio”.
Ciò che colpiva di David era la serenità con cui parlava del suo problema, il suo volto non tradiva alcun dolore o rimorso e la sua espressione comunicava pace e spensieratezza. Questo risultato, però, era frutto di una dura riflessione interiore: il ragazzo aveva ricevuto sì un educazione cattolica, ma quando ha scoperto di avere un tumore ed ha capito che non si sarebbe più ripreso, il rapporto con Dio si è lacerato. Il giovane raccontava di aver parlato con un sacerdote il quale gli consigliava di affidare la sua malattia a Dio, ma David non riusciva a capire, pensava di essere troppo giovane per morire, non si capacitava di come potesse essere un dono ciò che lo stava portando via anzi tempo, quindi ha ricusato la fede e si è scagliato contro il Signore.
Tutto è cambiato una notte: mentre si trovava in ospedale tra una seduta di chemio ed un’altra, si sentiva solo, abbandonato, arrabbiato e desiderava solo riuscire a piangere, ma anche questo non gli riusciva. Quella spirale di emozioni lo hanno condotto naturalmente a prendere un rosario in mano quindi a pregare. Presto ha avvertito una sensazione mai provata prima, la pace, e si è lasciato andare ad un pianto inconsolabile. Eppure, raccontava ancora, in quella stanza non si sentiva più solo, sapeva che accanto a lui c’era Dio.
Il sacerdote che andava a trovarlo, lo stesso che gli aveva consigliato di affidare la malattia al Signore, lo ricorda con estremo piacere e racconta che fino all’ultimo istante, anche in preda a dolori atroci, non ha mai perso la serenità. Quindi parla delle sue ultime parole: David soffriva in maniera atroce e tutti sapevano che presto se ne sarebbe andato, così il sacerdote gli ha detto: “Attento che il demonio rimetterà’ dubbi sull’esistenza di Dio” e questo rispose: “Veramente non accadrà”, il parroco ha insistito “Attento il demonio è sentimentalista… quando andrai in coma la tua anima è vigile… devi rimetterti in piedi”, ed il ragazzo gli ha dato una risposta che non dimenticherà mai “Sentire voi è un dono di Dio”, poco dopo è entrato in coma.