Un giovane che trasmette una luce non “normale”, la sua testimonianza davvero non può lasciarti indifferente.
Muore a soli 17 anni a causa di una brutta malattia, oggi ricorre l’anniversario della sua salita al cielo. David Buggi era nato nel 1999 e giocava nella nazionale di hockey subacqueo. Ma un osteosarcoma se l’è portato via troppo presto. Era diventato un punto di riferimento per tantissimi altri giovani.
Una vita offerta a Dio, e le sue sofferenze a Lui donate. Una “chiamata” diversa dalle altre, alla quale il giovane ha comunque detto il suo SI. David Buggi è morto il 18 giugno 2017, giorno della Festa del Corpus Domini.
Può sembrare un contrasto quasi incomprensibile, eppure la battaglia contro la malattia l’ha portato a credere sempre di più nell’amore di Dio nei suoi confronti e, nonostante tutto, ha continuato ad annunciare Cristo fino alla fine dei suoi giorni. Le sue sofferenze e la sua stessa morte sono state offerte a Gesù per la conversione dei giovani, giovani come lui. Sì, perché David si ammalò presto di osteosarcoma e morirà a soli 17 anni.
Ciò che più ha colpito è stato vedere, nelle sue ultime ore di vita, tantissimi ragazzi che si sono recati all’ospedale dove era ricoverato, per stargli vicino, consapevoli che David, di lì a poco, sarebbe salito in Paradiso. Don Pierangelo Pedretti, la sua guida spirituale, parlava per lui quando le sofferenze e i dolori erano troppi e David non riusciva a parlare. Tanti i giovani che si rivolgevano a lui, con tutte le loro problematiche.
E proprio in quelle ultime ore, erano proprio tutti lì. Con la lucidità di chi ha una vita spirituale seria, e con la chiarezza di chi sta guardando in faccia la morte, David li aveva mandati a chiamare, uno per uno, spiegando a don Pierangelo quale fosse il nodo problematico più importante che ognuno di loro doveva sciogliere. David, per grazia di Dio, aveva il dono di leggere nel cuore di tanti giovani come lui, e fino all’ultimo istante della sua vita ha pregato per ognuno di loro.
I suoi genitori sapevano bene tutto ciò che stava accadendo. Per sé ha chiesto solo una cosa, David. Non la guarigione, ma che i suoi, la sua mamma in particolare, non soffrisse troppo ed è una grazia che ha ottenuto.
David ha sempre avuto fede, sin da bambino è stato sempre accompagnato per mano a Gesù, e Cristo non l’ha mai lasciato solo, neanche quando, alla fine dei suoi giorni, non riusciva più a parlare o a respirare. E’ salito al cielo non a caso, il giorno della solennità del Corpus Domini, segno che Dio, non ha mai lasciato la mano di questo giovane.
Il 29 ottobre del 2016, David scrisse questo pensiero:
“Cristo, cerco te, quando ti percepisco e percepisco il tuo amore e quando non ci riesco.
Cerco te, cerco il tuo amore perché non ho mai provato nulla di lontanamente paragonabile a quel tuo amore che è come un’onda che ti travolge fino a che non prendi a farne parte e ti sommerge fino alla testa”.
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ROSALIA GIGLIANO
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