A seguito dell’omelia della scorsa settimana, don Lillo è stato duramente attaccato, per aver espresso liberamente il suo pensiero sul ddl Zan. La sua risposta, passa per le parole del Vangelo.
Si può ancora esprimere la propria libertà di pensiero? In questi tempi, sembra essere molto difficile e don Lillo D’Ugo, Sacerdote palermitano, ne è un esempio lampante.
L’omelia della scorsa settimana, nella quale ha espresso il suo pensiero circa il disegno di legge Zan Scalfarotto, lo ha reso vittima, per un’intera settimana, di una serie di insulti, critiche e offese dirette a lui e alla sua famiglia, nonché all’intera comunità della sua parrocchia. In tal senso, risultano emblematiche le parolede La Nuova Bussola Quotidiana, dove si sottolinea che, “Nel caso degli attacchi violenti che egli sta subendo, non è sufficiente parlare di limitazione della libertà di espressione. Fa un certo ribrezzo vedere il silenzio di tanti paladini di questo moderno diritto individuale”.
Oltre ai numerosi messaggi di sostegno ed entusiasmo, che comunque non sono mancati, l’omelia del Sacerdote ha suscitato una gran quantità di attacchi. Il Sacerdote ha fatto notare come la sua persona e i suoi cari sono stati attaccati “violentemente”. Don Lillo, durante l’omelia di ieri, ha ricordato che mentre leggeva qualcuno di questi insulti, pensava alle parole di Gesù: “Beati voi quando vi insulteranno e vi perseguiteranno. E mentendo diranno ogni sorta di male a causa mia. Rallegratevi ed esultate”. Queste parole sono state spunto di grande riflessione per il Sacerdote.
Anche in questo caso, come già accaduto in passato, quella che passa per “difesa dei diritti” si è letteralmente trasformata in odio discriminante. Si pensi al fatto che, tra le enormi quantità di offese, ce n’è una che ha in particolar modo incuriosito don Lillo. Il Sacerdote è stato letteralmente definito “fascista”. Ma anche qui c’è da riflettere. “La violenza di questi antifascisti è stata così forte, da essere peggio del fascismo. Parolacce, attacchi alla persona, al paese, alla comunità”.
Nell’ambito della sua omelia, il Sacerdote ha tenuto a perdonare, in primis, coloro che lo hanno duramente insultato. In seguito, don Lillo ha voluto chiarire un concetto fondamentale. Nel corso della contestata omelia della precedente settimana, il pensiero e la critica sono stati rivolti verso un disegno di legge, mai verso uno o più individui, come invece è accaduto con gli insulti e le parolacce.
Nell’esprimere questo concetto, infine, don Lillo ha messo in chiaro che quanto da lui sostenuto, oltre ad essere un libero pensiero, è anche quanto definito dalla Cei, che ha sostenuto che con questa legge “si rischia una deriva liberticida”. Don Lillo rimane comunque fermo su un punto: “Noi cattolici siamo contro la violenza, comunque e dovunque e da chiunque venga perpetrata”.
Di seguito, il video completo dell’omelia di don Lillo.
Fabio Amicosante
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