Dallo scorso 30 marzo, il vicario generale del Papa per la diocesi di Roma, monsignor Angelo De Donatis, si trova ricoverato al Policlinico Gemelli per via della positività al coronavirus.
Le condizioni di salute stanno tuttavia migliorando, e presto potrebbe fortunatamente essere dimesso. Così il porporato, in un messaggio su Facebook, ha voluto ringraziare tutte le persone che gli hanno fatto sentire la loro vicinanza.
De Donatis: non si può preparare la Pasqua senza Gesù
Il vescovo ha infatti precisato che “grazie a Dio sto guarendo e tra non molto dovrei essere dimesso”, si legge nel messaggio diffuso attraverso i social network. “Tutta la mia riconoscenza va ai medici, agli infermieri e a tutto il personale sanitario del Policlinico Agostino Gemelli che si stanno prendendo cura di me e di tanti altri pazienti con grande competenza e dimostrando una profonda umanità, animati dai sentimenti del buon samaritano”.
“Nessuno di noi può realmente preparare la Pasqua senza riconoscere che, in primo luogo, è Gesù a desiderare ardentemente di ‘fare Pasqua’ con noi”, è la riflessione che il religioso ha deciso di condividere con i fedeli. “Contempliamo fiduciosi le ferite del Dio crocifisso, nell’attesa della sua Resurrezione”.
Il ringraziamento di De Donatis per la vicinanza e le preghiere
Monsignor De Donatis ha inviato un sentito ringraziamento anche a tutta la comunità diocesana che in questi giorni non ha mai fatto mancare affetto e preghiera. “Voglio farvi pervenire il mio grazie per la preghiera potente e incessante che ho sentito in questi giorni di sofferenza e di malattia”, ha infatti affermato De Donatis rivolgendosi alla diocesi.
Il sentimento è quello di “gratitudine per la commovente esperienza di comunione spirituale”. Giorni difficili di ricovero e di preoccupazione in cui tuttavia si è “sostenuto e consolato dalla preghiera di tutti”.
Entrare con la vita nel mistero pasquale di Cristo
Non potevano poi mancare i ringraziamenti a Papa Francesco, “per la sua preghiera, per la vicinanza e la paternità che mi ha dimostrato anche in questa occasione”.
“Dobbiamo solo accogliere la grazia e entrare con la nostra vita nel Mistero pasquale di Cristo, ‘morto per i nostri peccati e risorto per la nostra giustificazione’. Permettiamo al Signore, mediante il suo amore misericordioso, di guarire le nostre infermità e di consolare le pene che portiamo nel cuore”, è il pensiero del cardinale.
La malattia come occasione di condivisione del dolore
“Vivo questo momento come un’occasione che la Provvidenza mi dona per condividere le sofferenze di tanti fratelli e sorelle”. Si tratta di quanto dichiarato nei giorni scorsi saputo della sua positività.
Durante l’omelia della Messa celebrata al Divino Amore, nel momento dell’atto di affidamento a Maria, aveva sottolineato che “l’antidoto, la terapia all’angoscia del momento presente è affidarsi alle mani di Dio. Siamo nelle Sue mani e nessuno può strapparci da esse”.
Giovanni Bernardi
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