C’è stata grande commozione a Roma nella basilica di Santa Maria degli Angeli, dove sono stati celebrati i funerali di Stato dell’ambasciatore Luca Attanasio e del carabiniere Vittorio Iacovacci.
Durante la celebrazione, si è levato il grido del cardinale Angelo De Donatis, che ha parlato di una “violenza stupida e feroce”, ma “amare vale sempre la pena”. Il dolore è però grande, per le due vittime dell’agguato in Congo che è tragicamente avvenuto lunedì.
Il grido di dolore nell’omelia del cardinale De Donatis
Nello sfondo della splendida basilica romana, la sofferenza e il lutto per una vicenda tragica che ha colpito nel cuore una comunità intera, e davanti le bare avvolte nel tricolore. In prima fila i rappresentanti delle massime istituzioni italiane e i familiari delle vittime, tra cui la moglie di Luca Attanasio con le figlie. A Milano, invece, i funerali si svolgeranno sabato 27 febbraio, celebrati dall’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini.
Il cardinale vicario di Roma Angelo De Donatis nel corso dell’omelia ai funerali di Stato dell’ambasciatore italiano in Congo e del carabiniere uccisi, ha espresso il dolore di un intero Paese per due servitori dello Stato e della cooperazione internazionale. Uccisi a causa di una violenza cieca di cui ancora non c’è chiarezza, ma per il ricordo dei due non serve.
Strappati dal mondo dagli artigli di una violenza stupida e feroce
Bastano infatti i loro occhi sorridenti, comparsi nelle prime pagine di tutti i giornali in questi ultimi giorni, ad esprimere quello che avevano nel cuore durante le loro missioni umanitarie in uno dei Paesi più poveri del mondo. Con quel piglio eroico che caratterizza i tanti italiani, e non solo, nel mondo che ogni giorno danno tutto sé stessi per la realizzazione di un mondo più giusto, e più fraterno.
“Luca, Vittorio e Mustapha sono stati strappati da questo mondo dagli artigli di una violenza stupida e feroce che porterà solo dolore. Dal male viene solo altro male”, ha detto il cardinale De Donatis durante l’omelia.
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Occorre smascherare il germe dell’indifferenza violenta
“La violenza sta tornando di moda in ogni ambiente e a ogni latitudine, non solo nel nordest del Congo”, ha proseguito. “Occorre smascherare il germe dell’indifferenza violenta che è nei cuori e dire: è un problema mio, questi nostri fratelli hanno deciso di compromettersi con l’esistenza degli altri anche a costo della loro vita. Oggi piangere è doveroso“.
Resta la tristezza, la sofferenza, per il tanto male che uomini senza scrupoli continuano a seminare in questa terra, evitando di collaborare tutti nella stessa unica direzione, quella della pace. “C’è angoscia per i troppi uomini invaghiti dal denaro, che tramano la morte del fratello“. C’è “angoscia” perché la giustizia è “disattesa”, ha commentato affranto il cardinale dall’altare.
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De Donatis: quanto viene seminato è nella memoria eterna di Dio
Luca Attanasio e Vittorio Iacovacci, infatti, “sono stati strappati da questo mondo da artigli di una violenza feroce, che porterà altro dolore. Dal male viene solo altro male”. Resta la speranza del Signore che mai abbandona i suoi figli, nemmeno nel momento della morte. “Tutto quello che questi nostri fratelli hanno seminato è nella memoria eterna di Dio”, ha infatti detto il cardinale.
Spiegando che “mentre oggi preghiamo insieme, vogliamo che sia un giorno in cui la preghiera per la pace in Congo e in tutte le nazioni lacerate dalle varie forme di guerra e di violenza, sia oggi innalzata da tutti noi al cielo“. “Sia oggi un giorno nel quale molti sentano la chiamata ad essere costruttori di pace, alzandosi in piedi, facendo in modo che si realizzi ovunque una fratellanza umana basata sulla giustizia e sull’amore rivelato dal Crocifisso Risorto”.
Giovanni Bernardi