In questo mese di Novembre, vi proponiamo, giorno dopo giorno, un’intenzione da dedicare ai nostri cari defunti, affinché possano essere accolti nella gloria del Paradiso.
Novembre è, infatti, il mese dedicato alle anime del Purgatorio. È un tempo in cui la Chiesa ci invita a pregare per loro, soprattutto per quelle più dimenticate.
Sono tantissime, in realtà, le preghiere che si possono dedicare ai defunti, per sollevarli dalle loro pene in Purgatorio dalle quali non possono liberarsi da soli. Essi hanno bisogno di noi, come noi delle loro intercessioni presso il Padre celeste. In questa unione e comunione, potremmo pensare di dedicare loro un pensiero, una preghiera, un fioretto al giorno, per tutto il mese di Novembre. Facendoci aiutare dai Santi, che ci hanno preceduto nella nascita al Cielo e loro nell’avvicinarsi al Signore e godere della sua gloria.
1° Novembre: proponimento per i nostri cari defunti
Proponimento: Oggi mi impegnerò ad ottenere un’indulgenza, per un’anima del Purgatorio. Ricordiamo che nel corso di tutto il mese di Novembre, si possono ottenere indulgenze plenarie per i nostri cari. Come? Con la visita al cimitero e la recita di una preghiera a loro dedicata, previa Confessione ed Eucarestia. E poi pronunciamo una preghiera, secondo le intenzioni del Santo Padre (Pater, Ave, Gloria) e l’Eterno riposo. E infine ci rivolgiamo a lui dicendo: “Degnati, Signore, di ricompensare con la vita eterna tutti quelli che ci fanno del bene per amore tuo”.
Il pensiero dei Santi rivolto ai defunti
Santa Teresa di Lisieux raccontava: “Suor Maria dell’Eucaristia voleva accendere i ceri per una processione; non aveva fiammiferi, ma, vedendo la fiammella che ardeva davanti alle reliquie, si avvicinò. Ahimè, la trovò semi spenta … Eppure riuscì ad accendere il suo cero e con esso furono accesi tutti i ceri della Comunità. Una fiammella semi spenta produsse fiamme belle.
Lo stesso è della Comunione dei Santi: spesso riceviamo grazie e luci da anime nascoste, perché il Signore vuole che i Santi si comunichino reciprocamente la grazia, per mezzo della preghiera”.
Antonella Sanicanti