Deus non irridetur! (Dio non si irride!)

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Non date ciò che è santo ai cani e non gettate le vostre perle ai porci, perchè non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi” (Matteo 7,6) .

Questo ammonimento di Nostro Signore Gesù Cristo mi ha sempre colpito. Esso sta a significare che non bisogna parlare del Sacro a persone che sono pregiudizialmente ostili ad esso e cercano di farsi beffe di te quando parli loro delle cose celesti.
Le cose spirituali  infatti sono da offrire a chi è disposto almeno ad ascoltare, anche se non crede. Non sono per chi assume un tono di superiorità e con sufficienza e derisione ti dice che sei un illuso, se non addirittura un cretino, se credi in Dio (2)!

L’insieme delle persone che non credono in Dio, i cosiddetti atei, si suddivide in due sottogruppi: quelli che sono disposti ad ascoltarti, mostrando rispetto per la tua opinione, anche se poi magari rimangono della loro e quelli che invece si credono talmente sapienti e razionali che non vogliono nemmeno sentirti, perché sicuri che comunque parli di stupidaggini, e se per caso ti sentono per un po’ lo fanno con riserva mentale e solo per poterti dire alla prima occasione: “ma come fa uno colto e intelligente come te a credere in queste cose?” mostrando così per primi di credersi loro stessi colti e intelligenti. Come se tutti i Dottori della Chiesa, i fior di filosofi, i grandi scrittori, i teologi, gli scienziati, i mistici e i Santi che hanno discettato di Dio nel corso dei secoli siano stati in confronto a loro dei principianti e dei poveri illusi.

Una delle caratteristiche di queste persone è che accusano chi è religioso di essere dogmatico e fanatico, ma in realtà a ben vedere i dogmatici e fanatici sono loro perché pregiudizialmente contrari alle cose spirituali.  Ad esempio si rifiutano di prendere in esame i risultati di analisi sperimentali su reperti che la Fede dice di essere di origine miracolosa , trovando come loro giustificazione il fatto che siccome Dio non esiste allora non possono esistere neanche i miracoli  (negando quindi  pregiudizialmente l’effetto per non ammettere la causa). Ma quando comunque provi a metterli davanti ai risultati trovati da studiosi e scienziati seri, neanche tanto velatamente parlano di imbrogli, oppure ti ripetono, come un motivetto, le solite spiegazioni (spesso molto banali) fornite loro da  ‘esperti’ di parte e faziosi, che di solito non hanno neanche analizzato i reperti o i fatti, ma che la stessa  la Scienza, la sola in cui dicono di credere, ha però dimostrato da tempo, con rigore inoppugnabile,  non essere in realtà credibili (come, ad esempio, ostinandosi a dire che la Sindone è un dipinto mentre è stato provato  in maniera certa che non lo è).
Giustamente diceva il grande scrittore convertito al cattolicesimo Chesterton “chi crede nei miracoli (a torto o a ragione) li accetta  perché sono evidenti per lui; chi non ci crede (a torto o a ragione) li nega  perché ha una dottrina contro di essi” (3).

Dicono di credere nella Scienza ma a ben vedere mostrano di essere degli ignoranti perché la Scienza può dire qualcosa (e non è detto che la dica giusta) solo nell’ambito in cui opera, cioè in quello materiale e può parlare solo delle entità che possono sperimentarsi con le estensioni dei nostri sensi: gli strumenti di misura (che sono fatti di materia ed energia, e quindi solo quello possono rilevare). E inoltre non notano la loro contraddizione perchè ci sono ancora tante entità di materia ed energia che non sono state scoperte, cioè che non sono state rilevate dagli strumenti di misura, ma per questo non si può certo dire  che non esistono!
Ma anzi gli scienziati spesso sono certi della loro esistenza anche quando si hanno solo delle prove indirette!

Ecco perché a ben vedere l’atteggiamento di certi atei, di quelli cioè che rifiutano in maniera pregiudiziale di analizzare dei fatti  o reperti che potrebbero essere delle prove indirette dell’esistenza divina, mostrano di avere un atteggiamento antiscientifico ed esso sì dogmatico! E fra l’altro come fanno ad essere così certi della non esistenza di Dio ce lo debbono ancora spiegare ( e non lo potranno spiegare mai perchè mentre è abbastanza facile dimostrare che qualcosa esiste è molto difficile, se non impossibile, provare che qualcosa non esiste affatto)!

Ma attenzione, quasi alla Pascal (in negativo) bisogna dire però  a queste persone : ma se in realtà Dio esiste, come giustificherete nell’aldilà il vostro rifiuto pregiudiziale di interessarvi di Lui (4)? O addirittura come farete se Lo avrete deriso? Deus non irridetur. Quae enim seminaverit homo, haec et metet” (Dio non si irride. Quello che l’uomo semina, raccoglierà.) dice infatti un’altra terribile frase di San Paolo (5)!

E se a quanto pare Dio non sopporta i tiepidi, “i tiepidi li vomiterò dalla mia bocca” dice nell’Apocalisse (6), figurarsi se gradisce quelli che si ostinano a non voler credere o addirittura si beffano di Lui o Lo bestemmiano.
E in questo tempo di (scellerato) Buonismo bisogna forse ricordare che Gesù Cristo è stato molto deciso e duro con chi si rifiuta di credere, dice infatti in un passo molto netto e chiaro del Vangelo: ‘chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, chi non crederà sarà condannato’ (7) !
Evidentemente per Dio non ci sono scusanti, molto probabilmente allora i ‘segni’ che ci dà (esteriori e interiori) sono sufficienti per credere! Anche se dobbiamo sempre contare sulla sua infinita Misericordia non dimenticando però la sua giustizia.
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