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Devozione del mese: Febbraio è anche dedicato alla Santa Famiglia

Il calendario della forma Straordinaria del Rito Romano indica una devozione per ogni mese dell’anno, scelta in base agli eventi che si ricordano in quel periodo specifico.

Così, Febbraio è il mese dedicato alla Santa Famiglia (ma anche allo Spirito Santo, che qualche Paese commemora in Aprile; alla Madonna di Lourdes).

Febbraio celebra alcuni avvenimenti pubblici e privati della vita di Gesù, mentre era ancora sotto la cura di Giuseppe e di Maria; prima, dunque, che cominciasse la sua predicazione in Galilea. Il mese, infatti, si apre (il giorno 2) proprio con la Presentazione di Gesù al Tempio, 40 giorni dopo il Natale, tempo in cui i bambini maschi ebrei venivano presentati al Signore e riscattati per mezzo dell’offerta di tortore o di colombe.

Oggi, quella celebrazione coincide con la Giornata per i Consacrati. In Oriente, quella data è celebrata dai cristiani come la Festa dell’incontro, del Dio-Bambino e dell’umanità che lo attendeva.

Santa Famiglia: la fuga in Egitto

Ricordiamo che la Solennità della Santa Famiglia di Nazareth, costituita da Maria, Giuseppe e Gesù, si celebra la domenica successiva al giorno di Natale.
In quel momento liturgico (e storico), la Santa e Sacra Famiglia si è appena costituita: Gesù Bambino è nato e giace nella mangiatoia della grotta di Betlemme e qualcuno ha cominciato a fargli visita.

Dopo i pastori, il giorno dell’Epifania, saranno i Re Magi a rendergli omaggio e a sottolineare la sua stirpe regale e divina. Poi, la Santa Famiglia dirotterà il suo viaggio verso l’Egitto, per salvare Gesù Bambino dalla crudele strage degli innocenti, indetta dal Re Erode, per colpire proprio il Pargoletto. “Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finché non ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo”, aveva detto l’Angelo a Giuseppe.

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Il ritorno dall’Egitto

Di ciò che accadde poi e del loro ritorno a Nazareth si sa ben poco, ma il Vangelo di Luca, dopo aver detto che Maria e Giuseppe si erano recati a Gerusalemme per la Pasqua, quando Gesù era poco più che un bambino, racconta che essi lo smarrirono (o almeno così credettero). “Mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendolo nella carovana, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme.

Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava. (…) “Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo”. Ed egli rispose: “Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?”.”.

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Nella Famiglia di Nazareth, tutto ruota intorno al Figlio, il Figlio di Dio, Gesù, nato da una madre Vergine, Maria, ed accudito dall’umile e obbediente padre putativo, Giuseppe.
E, in quella Santa Famiglia, Gesù cresce, osservante degli insegnamenti dei genitori, ma consapevole (mano a mano sempre di più) del ruolo a lui riservato, nel progetto divino, della salvezza del mondo intero e delle anime.

La Famiglia di Nazareth è (o dovrebbe essere), almeno per noi cristiani, il simbolo della famiglia in cui regna l’armonia e l’amore, il rispetto e la serenità. Essa da la misura di come dovrebbe essere il primo nucleo della società, cristiana e sana. E’ una Famiglia che, nonostante le tante difficoltà, anche quelle insormontabili, si rivolge a Dio e segue l’unica direzione possibile: l’affidamento al cielo.

Santa Famiglia: origine del culto

Nel corso dei secoli, la Solennità della Santa Famiglia è stata fissata in date diverse. Nel secolo XVII, era celebrata solo in alcuni luoghi, tanto per cominciare, e fu Papa Leone XIII, nel 1895, a diffonderla e a stabilirla per la terza domenica, dopo l’Epifania.

Papa Benedetto XV, poi, nel 1921, la rese universale e la volle celebrare nell’Ottava dell’Epifania.
Papa Giovanni XXIII la spostò alla prima domenica dopo l’Epifania, ma ora, la riforma liturgica, l’ha posta nella domenica dopo il Natale. Se questo cade di domenica, la Solennità della Santa Famiglia sarà il 30 Dicembre.

Antonella Sanicanti

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