Il calendario della forma Straordinaria del Rito Romano indica una devozione per ogni mese dell’anno, scelta in base agli eventi che si ricordano in quel periodo specifico.
Così, Gennaio è il mese dedicato al Santissimo Nome di Gesù, alla sua Santa Infanzia.
Come era usanza per i bambini maschi degli ebrei, Gesù, otto giorni dopo la nascita (il Natale), fu circonciso, al momento di assegnargli il nome. Per questo motivo, la ricorrenza del Santissimo Nome di Gesù cade il 3 Gennaio.
L’Angelo, parlando di Maria, aveva detto a Giuseppe: “Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù”.
Santissimo Nome di Gesù: origine del culto
Sia San Bernardo di Chiaravalle, che San Francesco d’Assisi erano molto devoti al Santissimo Nome di Gesù, ma pare che questo culto sia stato diffuso maggiormente dai Gesuati, un gruppo di laici (fondato dal Beato Giovanni Colombini, nel 1360) che si occupava soprattutto di assistere i malati. Il gruppo era denominato in quel modo proprio perché usava ripetere spessissimo il Nome di Gesù.
Qualche decennio dopo, San Bernardino da Siena iniziò a preparate delle liturgie vere e proprie per onorare il Santissimo Nome di Gesù. Egli diceva: “Questa è mia intenzione, di rinnovare e chiarificare il Nome di Gesù, come fu nella primitiva Chiesa”.
Per farlo, costruì, su un pezzo di legno, uno stemma, con la speranza che potesse avere più risonanza di quelli dei grandi casati, che preferivano impiegare le loro forze per rivendicare terre e proprietà, dimenticando sovente la fede in Dio.
Lo stemma di San Bernardino da Siena
Sullo stemma capeggiavano le lettere IHS, in color oro, sopra uno sfondo azzurro e inscritte in un sole con dodici raggi. Lo stemma veniva posto sull’altare durante la Messa e baciato da ogni fedele al suo termine.
“IHS” indicavano le prime tre lettere del Santissimo Nome di Gesù in greco (ΙΗΣΟΥΣ, ossia Iesûs), interpretate anche come “Iesus Hominum Salvator”.
Per San Bernardino da Siena, il sole era Cristo e che si irradia, come la carità. I dodici raggi rappresentavano gli Apostoli, mentre il cerchio del sole simboleggiava la felicità eterna dei Beati.
Anche i colori era stati scelti per un motivo ben preciso: l’azzurro per la fede in Dio e l’oro per l’amore di Dio. Inoltre, l’ “H”, fu allungata verso l’alto (una delle sue asticelle verticali, in altre rappresentazioni quella centrale orizzontale) e intersecata ad un altro segno, per formare una croce.
I dodici raggi venivano meglio spiegati con la seguente litania: 1° rifugio dei penitenti; 2° vessillo dei combattenti; 3° rimedio degli infermi; 4° conforto dei sofferenti; 5° onore dei credenti; 6° gioia dei predicanti; 7° merito degli operanti; 8° aiuto dei deficienti; 9° sospiro dei meditanti; 10° suffragio degli oranti; 11° gusto dei contemplanti; 12° gloria dei trionfanti.
Lo stemma era, infine, contornato dalle parole della Lettera ai Filippesi di San Paolo: “Nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra”.
Ricordiamo infatti che, nel Nome di Gesù, si scacciano i demoni, si guariscono i malati, si rimettono i peccati, come si legge in moltissimi passi del Vangelo.
Il Santissimo Nome di Gesù, onorato da tutte le Chiese
Dal momento in cui Bernardino da Siena costruì lo stemma, molte famiglie e comuni (poi anche molte Chiese) lo adottarono come loro vessillo, tanto che fu anche approvato da Papa Martino V, nel 1450.
Alla fine del XV secolo, il culto del Santissimo Nome di Gesù era ampiamente diffuso e Papa Clemente VII, nel 1530, permise all’Ordine Francescano di recitare l’Ufficio del Santissimo Nome di Gesù. Papa Innocenzo XIII, poi, nel 1721, ne estese la devozione a tutte le Chiese.
Per il modo in cui Bernardino da Siena propagò il culto del Santissimo Nome di Gesù, oggi egli è ritenuto il Patrono dei pubblicitari. Persino Santa Giovanna d’Arco lo ricamò sul suo stendardo e i Gesuiti non mancarono di farlo proprio.
L’Apostola della riparazione e la preghiera per invocare il Nome di Gesù
All’Apostola della riparazione, la Carmelitana Suor Saint-Pierre (oggi Beata), invece, Gesù stesso rivelò una preghiera (recitata anche come Coroncina), per riparare ad ogni offesa fatta al suo Nome Santo.
Ecco le parole di Gesù: “Il mio Nome è da tutti bestemmiato: gli stessi fanciulli bestemmiano e l’orribile peccato ferisce apertamente il mio Cuore. Il peccatore con la bestemmia maledice Dio, lo sfida apertamente, annienta la redenzione, pronuncia da sé la propria condanna. La bestemmia è una freccia avvelenata che mi penetra nel Cuore. Io ti darò una freccia d’oro per cicatrizzarmi la ferita dei peccatori ed è questa:
Sempre sia lodato, benedetto, amato, adorato, glorificato il Santissimo, il Sacratissimo, l’adoratissimo – eppure incomprensibile – Nome di Dio, in cielo, in terra o negli inferi, da tutte le creature uscite dalle mani di Dio, per il Sacro Cuore di nostro Signore Gesù Cristo nel Santissimo Sacramento dell’altare. Amen.
Ogni volta che ripeterai questa formula ferirai il mio Cuore d’amore.
Tu non puoi comprendere la malizia e l’orrore della bestemmia. Se la mia giustizia non fosse trattenuta dalla Misericordia, schiaccerebbe il colpevole verso il quale le stesse creature inanimate si vendicherebbero, ma io ho l’eternità per punirlo.
Oh, se sapessi quale grado di gloria ti darà il cielo, dicendo una sola volta: O ammirabile Nome di Dio! in spirito di riparazione per le bestemmie”.
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Esiste una devozione per ogni mese dell’anno
Antonella Sanicanti
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