Il calendario della forma Straordinaria del Rito Romano indica una devozione per ogni mese dell’anno. Il mese di Ottobre è dedicato alla recita del Santo Rosario.
Pare che questo si debba al Frate Domenicano spagnolo Giuseppe Moran. Secondo le sue intenzioni, il Santo Rosario era un mezzo per evangelizzare, propagando gli eventi principali del Vangelo, meditati nei Misteri.
La battaglia di Lepanto vinta mediante il Santo Rosario
Dunque, la devozione partì dalla Spagna, per poi diffondersi in Francia e in Italia, fino a che Papa Leone XIII, nel 1883, la rese universalmente praticabile.
La scelta del mese di Ottobre probabilmente è dovuta al fatto che la battaglia di Lepanto (del 7 Ottobre del 1571, in cui i cristiani riuscirono a bloccare l’avanzata dei musulmani in Europa) si vinse per l’intercessione della Madonna, meditata nel Rosario.
Papa Pio V, allora, in ringraziamento a Maria, istituì la festa della Madonna della Vittoria. Il suo successore, Papa Gregorio XIII, trasformò quella celebrazione nella festa della Beata Vergine Maria del Rosario. Ma, con la recita del Santo Rosario, i cristiani ebbero la meglio anche nella battaglia del 31 Luglio del 1646, nelle Filippine, contro gli olandesi.
Le origini della Corona del Rosario
La Corona del Santo Rosario ha origini molto antiche ed è stato, dunque, difficile per gli storici e per gli appassionati/devoti risalire al momento in cui fu forgiato. Si può dire, oggi, di conoscere la forma più primitiva di questa preghiera e il periodo in cui venne recitata. Forse, però, in futuro, potrebbero anche trovarsene tracce antecedenti.
Sappiamo che delle catenelle che somigliavano al Rosario furono usate da Gertrude, figlia di Pipino I di Francia (626-659), e da Lady Godiva di Coventry (990-1067). Inizialmente, la catenella si usava per contare le preghiere. Infatti, “l’Ave, o Maria” fu introdotta, poi, nel VII secolo (e nell’anno 1000 con la formula che oggi conosciamo). L’Abate Cesario di Heistebach (1180-1240), poi, parlò di una signora che recitava regolarmente 50 Ave, o Maria, facendone intendere l’usanza.
La Corona del Rosario e San Domenico
Nel corso degli anni, dunque, la Corona del Santo Rosario ha assunto, piano, piano, la forma che oggi conosciamo, con le Ave, i Pater, i Gloria e, soprattutto, le meditazioni sulla vita di Gesù Cristo e di Maria Vergine, ispirati ai Salteri. E’ importante sapere che, nel Medioevo, cominciò a diffondersi l’usanza di mettere una corona di rose sulle statue della Madonna, per esprimere le preghiere più belle e profumate. Questo spiegherebbe il nome della Corona.
Si pensa, però, che fu San Domenico (1170-1221) a contribuire enormemente alla sua diffusione. Durante un’apparizione, nell’anno 1214, ricevette la Corona direttamente dalle mani della Vergine. Maria gli disse anche che il Santo Rosario sarebbe diventato un mezzo efficace per la conversione dei non credenti. Ma ci fu anche un altro Domenico, certosino di Treviri, chiamato Domenico di Prussia (1384-1460), a cui qualcuno attribuisce l’invenzione del Santo Rosario.
In ogni caso, da li a poco, si pensò di forgiare una collana di grani, la Corona classica del Santo Rosario appunto, da usare come giuda nella preghiera. Dopo varie modifiche, venne formulata coi Misteri che conosciamo.
I Santi che si sono affidati alla Corona del Rosario (per accrescere e dimostrare agli altri la propria fede; per parlare della forza di Maria che si sprigiona da quel semplice strumento, contro il male del mondo) sono tanti. Tante sono anche le varianti con cui la preghiera stessa si è diffusa, corredata da preziose promesse di redenzione e grazie. Si pensi, ad esempio, al Santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei, che si costituì proprio intorno ad una comunità che recitava il Santo Rosario, grazie all’impegno del Beato Bartolo Longo.
Giovanni Paolo II: i Misteri della Luce nel Santo Rosario
E non possiamo certo dimenticare che fu San Giovanni Paolo II, in occasione dell’anno 2002/2003 del Rosario, ad introdurre i Misteri della Luce. Essi contemplano la vita pubblica di Gesù. Qualcuno associa la Corona del Santo Rosario -per il modo in cui viene reiterata la preghiera dell’Ave, o Maria- allo schema delle preghiere orientali (induista, musulmana o buddista), che potrebbe essere stato importato, in Europa, dai Crociati.
Anche se così fosse -e i documenti storici, come su citato, parlano di origini antecedenti del Rosario- la cosa ci farebbe solo pensare che la Vergine Maria abbia provato a richiamare l’attenzione pure di altri popoli, come una Mamma buona e amorevole fa con tutti i suoi figli.
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Antonella Sanicanti