Il fatto è avvenuto in un seminario e vede presa di mira la statua della Beata Vergine Maria. Il rettore sospetta che dietro ci sia l’azione del maligno che avrebbe agito nel momento della consacrazione.
Nel cercare di capire cosa fosse successo, un dubbio si è insinuato nel cuore del Rettore del Seminario, che ora sta lavorando per combattere i danni del maligno.
Fin dai primi giorni della guerra in Ucraina, a seguito dell’invasione russa nel Donbass, i sacerdoti e gli studenti del Seminario Teologico Maggiore del Sacro Cuore di Gesù a Vorzel, vicino a Kiev, sono stati fatti evacuare nella vicina diocesi ucraina di Kamianets- Podilski. Quando sono tornati tra le mura dell’ateneo hanno visto l’evento straordinario.
Il doloroso ritorno in seminario dopo la fuga
Il primo gruppo è infatti arrivato il 7 aprile nel seminario, e in questo vi erano il rettore, padre Ruslan Mikhalkiv, padre Igor Skomarovsky e due diaconi, Anton Pantus e Pavel Bychinsky. Subito videro che gli occupanti del seminario avevano lasciato un caos devastante, che mostrava come il male si fosse insinuato nel loro amato seminario con tutta la distruzione che porta con sé.
“Anche la nostra città di Vorzel, sebbene in misura minore rispetto a Bucha, ha sofferto a causa dei soldati e delle armi degli occupanti. Soprattutto la parte più vicina a Bucha. La strada per Irpin e Bucha passa vicino, e qui, nella foresta, hanno trovato un rifugio sicuro”, ha raccontato il rettore, spiegando che ritornando la prima cosa che li ha colpiti “è stato l’insolito silenzio”.
Una volta entrati si sono resi conto della devastazione. Un razzo aveva distrutto il garage, i finestrini delle auto erano rotti e le batterie rubate. Le finestre del seminario saltate, la porta spalancata. “Dopo aver vagato per la zona, mi sono diretto verso la casa. Sono entrato e ho visto… Era una doppia sensazione: da un lato, sapevo che una cosa del genere era successa davvero, ma dall’altro, non potevo crederci”, ha continuato il rettore.
Il dubbio si fa strada nel cuore del religioso
Gli occupanti avevano usato un veicolo blindato per sfondare la porta del seminario, e dentro hanno preso molte cose. “Per esempio, hanno preso la copertina di un breviario, o una Bibbia che aveva una copertina con un fermaglio, la Bibbia di Gerusalemme. Purtroppo, hanno preso anche il calice che Giovanni Paolo II aveva usato durante la messa solenne nella sua visita a Kyiv nel 2001″, ha raccontato il rettore affranto.
Anche le stanze dei seminaristi sono state saccheggiate, in cerca di oggetti di valore. Ma c’è stata una cosa che ha sorpreso il religioso più di qualunque altra. “Forse la cosa più sorprendente per me è stata trovare la figura della Madonna di Fatima nella sala da pranzo. Il seminario l’aveva acquistato a Fatima per il centenario delle apparizioni, nel 2017″, ha spiegato.
La statua era per terra, distrutta, ma i segni che erano stati lasciati dagli occupanti non sembravano lasciare molte spiegazioni in merito. Sembrava tutto particolarmente strano, e tutto ciò ha lasciato un dubbio nel cuore del Rettore. “Ho studiato per giorni esattamente come è stato distrutto. All’inizio abbiamo pensato che i militari fossero entrati e avessero buttato giù la figura, o che forse fosse stata buttata giù da un’esplosione di razzi, perché anche le finestre erano rotte. Ho anche pensato che un frammento di granata potrebbe aver colpito la figura”.
A questo punto il Rettore è giunto a una riflessione. “Alla fine ho avuto l’impressione che fosse un colpo del diavolo alla Beata Vergine Maria, proprio quando stavamo consacrando l’Ucraina e la Russia al suo Cuore Immacolato. Non sono particolarmente incline a mettere le cose in termini così soprannaturali, ma questo mi ha colpito”.
Un messaggio che rimette al centro il bisogno, specialmente nel bel mezzo del dramma della guerra, di riportare al centro Gesù e la Madonna, senza dimenticarsene per alcuna ragione, contro le grinfie del demonio che sono sempre in agguato pronte ha colpire. In tutto ciò, infatti, non è mancata la speranza. Come ha concluso padre Ruslan Mikhalkiv, “è interessante notare che il volto della Vergine Maria è stato conservato, ho già iniziato a raccogliere alcuni pezzi, sono sicuro che lo restaureremo. Sarà un segno speciale per noi. Il tempo lo dirà”.