Nel corso di un esorcismo effettuato da Padre Tomaselli e sotto il potere di Cristo, il diavolo è costretto a rivelare segreti che non vorrebbe.
“Purtroppo non solo tra i miscredenti, ma persino tra alcuni cattolici praticanti si è diffusa l’erronea opinione secondo cui il demonio non esiste o se esiste non è pericoloso”.
Così scrive il sacerdote Calogero Conti, con Imprimatur del Vescovo Tortora, ex vescovo di Gerace-Locri, riguardo al libretto “Satana nel mondo”, scritto dal celebre esorcista Don Giuseppe Tomaselli.
“Il racconto di un esorcismo effettuato dall’autore stesso, nella speranza che qualche miscredente possa ricredersi. La serietà dello scritto è comprovata dalla fama di santità di Don Giuseppe Tomaselli oltre che dall’approvazione ecclesiastica”.
Visto per la Società Salesiana
Catania, 18/4 /’68
Sac. Calogero Conti
IMPRIMATUR
S. Lucia del Mela 13/5/’68
+ Francesco Tortora
Vescovo-Prelato
Don Giuseppe Tomaselli (Biancavilla, Catania, 26 gennaio 1902 – Messina, 9 maggio 1989) fu grande esorcista, sacerdote, taumaturgo, salesiano, morto in odore di santità.
Un esorcismo dove il Diavolo parla di sè
“Prima d’iniziare dissi:
Se qualcuno ha paura di assistere all’esorcismo, si allontani. Raccomando ciò specialmente alle donne. – Si allontanò solo una madre di famiglia.
Continuai: Non fatevi meraviglia se quest’uomo bestemmierà o dirà parolacce; non sarà lui, ma lo spirito maligno. Ed ora mettetevi in ginocchio. Recitiamo tutti l’atto di dolore. Umiliamoci profondamente davanti a Dio!
Mentre ci si disponeva a questo, il demonio cominciò a tormentare l’uomo. Subito iniziai la preghiera, dicendo solo nella mia mente:
« Signore, sono nulla al tuo cospetto e molto debole davanti alle potenze infernali. Per la dignità sacerdotale, di cui mi hai rivestito per la tua misericordia, per le preghiere dei presenti e per la tua vittoria su Satana, fa’ che io possa dominare il maligno spirito e permetti che egli dica qualche cosa, che un giorno possa giovare alle anime ».
Quantunque avessi pregato mentalmente, il demonio conobbe il mio pensiero e frattanto mi guardava con occhi biechi.
L’ossesso improvvisamente contorse il collo a più riprese, agitava spasimante ora le braccia ed ora le gambe e bestemmiava contro il Signore e la Madonna.
Toccai con il dito le sue labbra e subito tacque.
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Il Diavolo si presenta
Tenendo poi la mia mano sopra il suo capo, in segno di dominio come Ministro del Signore, gli dissi:
– Se Dio te lo permette, dimmi il tuo nome!
– Sono il principe degli angeli ribelli, Lucifero! –
Udito ciò, dissi ai presenti: Invochiamo allora l’Arcangelo San Michele, il vincitore di Satana.
– Michele, esclamò l’ossesso, … lo conosco! … Abbiamo lottato assieme e poi mi ha precipitato ed incatenato negli abissi infernali! –
Tre volte invocammo San Michele e ad ogni invocazione Satana fremeva sempre di più, tormentando il paziente.
Continuai: Che peccato hai fatto in Cielo?
– Tu lo sai! … Mi ribellai a Dio… Del resto, leggi la Scrittura.
– Che Dio ti maledica, o Satana!
– Ma io sono già maledetto!
– Nel nome di Dio, ti comando di rispondere: Come mai tu, che in qualità di capo mandi in giro i demoni e ti servi di loro, questa volta sei venuto in costui tu personalmente?
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– Non riescono, perchè lui prega troppo. Ma ora devo lasciarlo e ritornare nel pozzo infernale. Là aspetto voi! Ma quest’uomo andrà altrove. Vi aspetto con me nel fuoco! – Ed alterando la voce da far paura, soggiunse: Ma … fuoco fuoco!
– Che differenza c’è tra il fuoco della terra e quello dell’inferno?
– Quello della terra è materiale; quello dell’inferno è di potenza divina.
– Se si proponesse a te: Se farai la tale o tal’altra cosa, tu uscirai dall’inferno! – cosa saresti disposto a fare?
– Ipotesi inutile! La mia condanna è eterna.
– Nel nome di Dio, rispondi ancora! Le anime che stanno nell’inferno, per quali peccati vi sono cadute?
– Tu lo sai.
– Lo so; è per la disonestà. Ma in modo particolare?
– Per adulterio, per omicidio, per ateismo.
– Se Dio ti permette di parlare, rispondi su questo: Quando tu vai in giro per il mondo, cosa fai?
– Tento; lavoro nella mente umana. Spingo alla bestemmia, all’omicidio, all’odio, al furto, all’impurità e ad altri peccati. Rovino più anime che posso. Ma devo anche dire che in questo mio lavoro talvolta sono percosso dal Creatore e dagli Angeli. –
Pensando che le dichiarazioni di Satana, un giorno pubblicate, avrebbero potuto essere utili alle anime, continuai ad interrogarlo. Certamente il maligno rispondeva perché era obbligato a farlo.
– Che lavoro fai con quelli che si confessano?
– Dopo averli spinti al peccato, li accompagno sino al confessionale; li tento affinchè dicano bugie al Confessore. Però i buoni non mi danno ascolto.
– Presso i moribondi cosa fai?
– Sino all’ultimo dò l’assalto, nella speranza di vincere.
[…] Frattanto tutti i presenti guardavano l’indemoniato. I loro volti erano pallidi e gli occhi sbarrati, meravigliati di ciò che vedevano ed udivano. Osservai che i più impressionati erano gli uomini. Esortai tutti ad intensificare la preghiera. Satana inferocì; faceva segni poco educati, gridando: Miserabili, non pregate! … Bestemmiate! … Andate piuttosto a divertirvi al cinema!… –
La rabbia satanica si riversò sull’ossesso. Questi provava forti attacchi dolorosi, ora al cuore, ora alla testa ed ora ad altre membra; compresi ciò perchè egli spasimante portava la mano sulle varie parti del corpo, indicando ove soffriva di più.
Appena poggiavo la mano sacerdotale sulla parte sofferente, all’istante cessava lo spasimo locale. Satana era sotto il dominio della potestà del Sacerdote.
Intanto facevo internamente atti di umiltà. Guai a me ed all’ossesso se io avessi fatto qualche atto di superbia! Avrei rese nulle le fatiche dell’esorcismo. Il maligno tentò assaltarmi dicendomi parole di lode. Per grazia di Dio compresi e respinsi l’assalto.
Vedendosi alle strette, il brutto spirito esclamò:
– Maledetto il momento in cui quest’uomo s’incontrò con te! … Ti piglierei a schiaffi, come ho fatto con altri; ma non posso farlo! …
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E voi, donnacce, che pregate, sappiate che io potrei torcervi il collo a tutte; ma non mi è permesso farlo! Voi pregate e con voi c’è la potenza divina!… Posso vendicarmi soltanto sopra questo uomo. Come tormentai Giobbe nel corpo, così tormento questo miserabile! Non posso toccare l’anima sua, ma il corpo sì; ed allora lo faccio soffrire, portandolo in giro sotto la pioggia, e lo spavento con orribili visioni! –
E qui bestemmie! Gli toccai le labbra e tacque.
– Se è volontà di Dio ed Egli te lo permette, rispondimi:
– Sei solo in quest’uomo?
– Con me ci sono tanti altri. Ho a disposizione una legione di combattenti, demoni a me soggetti. Andiamo in giro per la terra. Conosco tutti e conosco tutte le lingue ed i dialetti. Potrei parlare in tedesco, francese, inglese, spagnolo, portoghese… […]
– Se hai altro da dire e Dio te lo permette, parla!
– Ho da dire questo: Devo lasciare quest’uomo e ritornare nel pozzo eterno, ove Michele mi ha incatenato.
– Vedi come Gesù trionfa sopra di te!
– Il Cristo morendo in Croce mi ha schiacciato!
– Anche Maria Santissima ti ha schiacciato il capo!
– Ah, questa Donna! … Non dirò mai il nome di questa tale! –
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I presenti ripetevano a coro: Viva Maria! … Viva Maria! … –
La faccia dell’uomo divenne così brutta, come mai l’avevo vista; dicevo tra me: Sembra proprio la faccia del diavolo!
– Ed ora, esclamai, va’ via Satana! La Madonna deve cacciarti! –
Allora feci nella mia mente la seguente preghiera, invitando i presenti ad unirsi alla mia supplica:
« O Dio, per la bontà che hai avuta nel dare all’umanità la Vergine Santissima per Madre, per il suo Immacolato Concepimento, per la sua dignità di Madre di Dio, per la sua Assunzione al Cielo, per la sua potenza quale Regina degli Angeli e dei Santi, ti prego, libera quest’uomo! »
Sull’istante l’uomo esclamò: « Viva Maria! » –
Si alzò da sedere tranquillo e sorridente, dicendo: Sento di essere leggero! … Sono a digiuno, ma ho tanta gioia da non sentire voglia di mangiare! […]
(Tratto dal libro “Satana nel mondo”, di Giuseppe Tomaselli)
Elisa Pallotta