Al sacerdote esorcista Don Ambrogio Villa, il diavolo ha spiegato che il suo vero problema è la Santa Messa. Forse per questo si spiega l’accanimento che oggi si ha contro la liturgia eucaristica.
Durante un esorcismo infatti Satana, mentre viene esorcizzato, ha detto: “I sacerdoti, oggi, hanno fretta quando celebrano la Messa”, ma “non capiscono che quando dicono Messa, Lei (la Madonna) è lì attorno all’altare con gli angeli”. Il video gira su Youtube da qualche mese ed è il resoconto di un omelia in cui il sacerdote racconta apertamente questa vicenda.
In pochi mesi il filmato ha fatto centinaia di migliaia di visualizzazioni. Ora basta cercare il nome del sacerdote sul web per essere indirizzati subito a questo video. Don Ambrogio infatti era un semplice parroco di una cittadina lombarda, e da qualche anno collabora con la Diocesi di Milano come sacerdote esorcista, a tempo pieno.
Il bisogno infatti di esorcisti purtroppo cresce ogni giorno nel mondo, tanto quanto la presenza del maligno infesta le nostre vite e attacca le vite di tanti poveri cristiani.
I dati dicono che nel 2018 gli esorcismi sono addirittura triplicati in Italia. Si parla di una cifra che si aggira attorno ai cinquecentomila. E fare il sacerdote esorcista non è un’attività che possono fare tutti, bisogna essere fortemente temprati nello spirito e nel cuore. Don Ambrogio ha spiegato infatti che il demonio sottopone i sacerdoti a ingiurie, violenze, minacce.
Ma ci sono momenti in cui, sembrerà strano, il diavolo mette il sacerdote di fronte a un vero e proprio catechismo, che segna nel profondo chi lo ascolta. Lì la presenza reale di Gesù che scaccia il male e che da questo male viene odiato e avversato, si dimostra fortemente tangibile. Il compito del sacerdote, che in quei contenti si presenta in persona Christi, è di prendere quelle parole fortemente sul serio.
Questo infatti può determinare una differenza fondamentale per la vita della persona che si sottopone all’esorcismo, e per le anime stesse che intervengono. Lo stesso è accaduto persino a Gesù, il primo esorcista, che ha esercitato pubblicamente questo ministero nella sua vita. In presenza degli indemoniati, Cristo scacciò più volte i demoni, come riportato dai Vangeli.
Dove addirittura si dice che i demoni sono i primi, inizialmente, a vedere in Gesù Cristo il vero Messia. “Che c’entri con noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci! Io so chi tu sei: il Santo di Dio”, dice uno di questi nel Vangelo di Marco (1, 24). I demoni sapevano che di fronte al potere di Gesù avevano il destino segnato.
Don Ambrogio spiega che questo suo incarico ha stravolto radicalmente la sua vita, in particolare per via delle rivelazioni che i demoni fanno durante le sedute. Le risposte che il diavolo dà di fronte alle preghiera sono a suo modo uniche e segnano i sacerdoti esorcisti.
“Voi (sacerdoti) avete fretta quando celebrate la Messa, alzate quel pezzo di pane e subito giù, perché avete fretta, avete cose più importanti”, una volta avrebbe detto uno di loro a Don Ambrogio. Che ne ha preso atto e dentro di sé ha fatto mea culpa. “Non sono più capace di dire la Messa come prima”, si è detto, motivandosi nel fare di meglio.
Il problema, secondo quanto afferma il sacerdote, evidentemente colpito da queste parole che lo hanno spinto a una riflessione, è che troppo spesso “noi tutti pensiamo che, andando a Messa, doniamo qualcosa a Dio, invece, essa è il sacrificio di Cristo che perdona i nostri peccati“.
“Questa particola di pane azzimo entra nel nostro stomaco e, prima che i succhi gastrici la disgreghino, passano dagli 8 ai 10 minuti… noi siamo il tabernacolo di Gesù… Il nostro Creatore è in noi e prima di noi … e ancora ci dimentichiamo di rendere grazie per questo sacrificio“, ha detto.
C’è un’altra frase che il diavolo ha detto al sacerdote. “Voi non capite che, quando dite Messa, Maria Sua Madre e gli angeli sono radunati attorno all’altare”. Affermazione che evidentemente ha toccato nel profondo il sacerdote, che in numerose occasioni ha sentito il diavolo parlare della presenza divina che c’è nell’altare nel momento della consacrazione.
Per questo, la considerazione di Don Ambrogio è: se la Messa viene celebrata con la giusta riverenza verso la presenza reale e divina del Cristo che si incarna nell’Eucarestia e si esprime nell’altare, allora in quel caso “la nostra sete sarà soddisfatta“.
Giovanni Bernardi
Fonte: lanuovabq.it
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