Se il diavolo ha in mente di sottrarre le anime nostre a Dio, alla grazia, alla beata vita eterna, ovviamente avrà un suo progetto dettagliato e intelligente, quanto subdolo e furbescamente congeniato.
Se il suo scopo è quello di minare la società odierna, possiamo immaginare che miri a distruggere l’unità familiare, il concetto stesso di famiglia cristiana, nonché i diritti e i doveri che comporta.
Ricordiamo che, coloro che scelgono di vivere una vita coniugale cristiana, sono tenuti a sposarsi in chiesa, a vivere cioè un Sacramento benedetto dal Signore.
Ma le tentazioni del nostro tempo ci suggeriscono ben altro e i pretesti per “andare a convivere” diventano plausibili, come se fosse quello un indispensabile metodo per provare l’affinità tra due persone che dicono di amarsi.
Senza addentrarci troppo nei discorsi che riguardano l’adulterio e che portano anche le persone regolarmente sposate a tradire il coniuge, per un puro istinto sessuale; o sulla pratica abortiva, esercitata senza neanche troppa riflessione e quasi a-moralisticamente, capiamo bene che tutto per il diavolo può diventare motivo di persuasione ingannevole, per noi poveri e comunissimi esseri, deboli in carne e spirito.
Mai, dunque, dimenticare che Satana era un Angelo di Dio e, come tale, era stato dotato di una capacità intellettiva unica e, certamente, superiore alla nostra.
Il fatto che si sia ribellato al Creatore, che abbia agito con superbia contro Dio, che sia passato ad operare per il male, non lo ha certo reso meno dotato.
Se la tentazione quotidiana è una sicurezza, insieme ai Santi possiamo pregare per imparare a distinguere ciò che è bene fare, da ciò che è meglio evitare, per la nostra stessa incolumità.
Insieme a San Giovanni Maria Vianney, il Curato d’Ars, ripetiamo:
“Il demonio tenta solamente le anime che vogliono uscire dal peccato e quelle che sono in stato di grazia. Le altre già gli appartengono, non ha bisogno di tentarle”.
“Il demonio lascia tranquilli i cattivi cristiani; nessuno si preoccupa di loro, ma contro quelli che fanno il bene suscita mille calunnie, mille offese”.
Antonella Sanicanti
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