Cosa farà Francesco in caso di dimissioni? Il Pontefice ne parla in una sua ultima intervista in cui si sofferma anche sull’aborto e chiarisce il suo pensiero sulle posizioni del presidente degli Stati Uniti, Joe Biden.
Almeno tre gli argomenti cruciali toccati nell’ultima intervista: l’aborto, la guerra in Ucraina, la possibile rinuncia al pontificato. L’emittente messicana Televisa Univision non è nuova a conversazioni sorprendenti con papa Francesco e, anche stavolta, hanno sollevato questioni più che dirimenti.
“Vorrei confessare in una parrocchia”
Il Santo Padre innanzitutto ribadisce: in questo momento “non ho intenzione di dimettermi”. È un’ipotesi che, però, non esclude a priori e il fatto che, nel giro di poche settimane, sia tornato sull’argomento, lascia pensare.
Su un punto, Francesco ha le idee chiare: in caso di rinuncia, diventerebbe “vescovo emerito di Roma”, quindi rimarrebbe nella diocesi del Papa. Nel 2015, aveva ipotizzato che il suo sarebbe stato un “pontificato breve”: oggi, però, deve smentire se stesso: “non me ne rendevo conto e sono passati nove anni”.
Il Pontefice accenna poi alla sua salute: gli fa “un po’ male il ginocchio” e si sente “sminuito”, pur potendo adesso “camminare”. Le sue attuali condizioni di salute non lo inducono a dimettersi, tuttavia, “se vedo che non posso, o mi faccio male o sono un ostacolo”, valuterà la decisione di ritirarsi.
Bergoglio ribadisce quindi la sua “grande simpatia” per Benedetto XVI di cui ammira la “bontà”. A differenza del suo predecessore, il pontefice argentino, in caso di rinuncia non si farà chiamare “papa emerito” ma, piuttosto, “vescovo emerito di Roma”.
Se mai dovesse dimettersi, Francesco non rimarrebbe in Vaticano, né tornerebbe in Argentina, preferendo stabilirsi presso una parrocchia romana: “Se sopravvivo dopo le dimissioni, vorrei fare una cosa del genere: confessare e andare a vedere i malati”, dice.
Sull’aborto Biden “incoerente”
La conversazione con le giornaliste Valentina Alazraki e Maria Antonieta Collins si sposta poi su temi etici e internazionali. Il Papa ribadisce la sua condanna dell’aborto, ricordando che vi sono “dati scientifici” a dimostrazione che “un mese dopo il concepimento, il Dna del feto è già lì e gli organi sono allineati. C’è la vita umana. È giusto eliminare una vita umana?”.
Quando gli viene fatto notare che il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, cattolico e in ottimi rapporti con la Santa Sede, è favorevole all’aborto, Francesco suggerisce: “Parli al suo pastore di questa incoerenza”. In ogni caso, la controversia è rimessa alla “coscienza” del presidente stesso, aggiunge Bergoglio, probabilmente con riferimento alla possibilità di ricevere o meno l’eucaristia.
“Io filorusso?”. E ride…
Tornando sul conflitto in Ucraina, il Santo Padre lo inquadra come una manifestazione della “terza guerra mondiale a pezzi” che si combatte ovunque ma che, coinvolgendo l’Europa, “ci tocca più da vicino”.
Al tempo stesso, ha esortato a non dimenticare le guerre in Yemen e in Siria, né lo sbarco in Normandia, né alcuno dei conflitti armati “che ci vengono imposti”, a dimostrazione del fatto che “abbiamo perso coscienza della guerra”.
Nel frattempo, “l’umanità continua a fabbricare armi” e la guerra “riduce in schiavitù”. Secondo il Catechismo, sottolinea il Pontefice, “l’uso e il possesso di armi nucleari è immorale e non si può giocare con la morte a mano”.
Sempre parlando della guerra in Ucraina, Francesco afferma che preferisce parlare delle vittime, piuttosto che dei carnefici, “del Paese che viene attaccato” e delle “cose selvagge che leggiamo e che sappiamo già chi le fa”.
Esorta quindi a “lasciare la porta aperta alla coscienza della persona” e, infine, risponde con una battuta a quanti lo giudicano “filorusso”: “Rido. La capacità delle persone di esprimere la propria opinione non ha limiti”; inoltre “molte delle opinioni sono costruite sull’onda dell’ultimo Twitter”.