Il noto cardinale fa dichiarazioni che susciteranno sicuramente reazione tra i fautori del “dialogo” e della prudenza della Chiesa nelle relazioni istituzionali.
In un’intervista al quotidiano La Verità, il prefetto emerito della Congregazione per la Dottrina della Fede non ha avuto peli sulla lingua.
I sacerdoti non possono condurre una doppia vita
L’esordio è più che mai esplicito e si riferisce agli scandali sessuali nel clero: “La Chiesa ha la missione di guidare la gente a Cristo. Dunque, soprattutto i sacerdoti, che sono i pastori, devono condurre una vita esemplare”, afferma il cardinale Gerard Ludwig Müller.
“Non è possibile evitare totalmente il peccato – prosegue il porporato – ma non si può nemmeno accettare che i sacerdoti conducano una doppia vita. Si possono ingannare gli altri ma alla fine arriverà il giudizio individuale. Verrà l’ora della verità”.
Intervistato in occasione dell’uscita del suo libro Il Papa. Missione e ministero (Cantagalli), il cardinale Müller si sofferma, tra le altre cose, su un tema assai spinoso, sviluppato nel saggio: la critica al “grande reset” e al “nuovo ordine mondiale”.
Rispondendo a chi parla di complottismo, intorno a questi concetti, Müller sostiene che “gli unici in grado di organizzare un complotto globale sono quelli della setta di Davos, che maneggiano miliardi e, dopo la crisi del coronavirus, hanno aumentato le loro ricchezze, mentre i popoli si impoverivano”.
L’economia non risolve le questioni esistenziali
Secondo l’ex capodiscastero “quelli di Davos”, a “George Soros” e “Bill Gates” si illudono che le “leggi economiche” siano in grado di risolvere “tutte le questioni esistenziali dell’uomo”. È impossibile, ricorda Müller, “superare la morte tramite soluzioni tecnologiche o mediche”, né si può “ridurre l’uomo alla dimensione economica”, come hanno preteso di fare, fallendo, i “comunisti”.
L’unica risposta possibile risiede nella “dottrina sociale della Chiesa: preghiamo Dio affinché ci dia il pane quotidiano ma non di solo pane vivrà l’uomo. Questa è la nostra critica al circolo di Davos”, sottolinea il cardinale.
“Vogliono creare un mondo nuovo, un uomo nuovo – aggiunge –. Ma noi siamo creature, non creatori. Solo Dio crea un mondo nuovo e un uomo nuovo. Xi ci salva? Putin ci salva? Biden ci salva? Von der Leyen ci salva? Cristo ci salva!”.
Vaccino=solidarietà? Esagerato!
Ad una domanda sulla “ferocia della politica del Covid zero” in Cina, l’intervistatore fa notare come, “pure in Occidente siano state a lungo imposte misure molto dure” e domanda: “Il Covid è stato sfruttato per accrescere la sorveglianza?”.
Nella sua risposta, il cardinale Müller rincara la dose e accusa: “È indubbio che anche nei nostri Paesi, la situazione sia stata cavalcata per accentuare il livello di controllo”.
Il porporato fa riferimento anche alle pressioni dei governi per “sopprimere il contante”. “Se vado a comprare il pane, perché le autorità devono saperlo? Noi siamo cittadini adulti, non ragazzini – chiosa il porporato –. La società ha bisogno di regole ma le regole devono rispettare la dignità personale”, infatti, “non si può ridurre l’uomo a un animale che obbedisce come un cane”.
La conversazione scivola poi sul delicato tema della “scientocrazia” e dei vaccini. “Noi cattolici accettiamo totalmente la scienza – puntualizza Müller – il cattolicesimo è, sin dalle origini, una sintesi tra fede e ragione”. Tuttavia, “la scienza empirica è fallibile”, nella misura in cui “la ragione è infallibile solo quando si occupa della rivelazione, perché è illuminata da Dio”.
Argomento caldo: obbligo vaccinale
Sulla questione dell’obbligo vaccinale nello stato Vaticano, il cardinale tedesco ritiene che la Santa Sede “volesse dimostrare al mondo di essere rigorosa”, tuttavia, “un cristiano deve obbedire solo a Dio, le soluzioni pratiche non sono materia di fede”.
Secondo Müller, identificare il “principio di solidarietà” con misure concrete come la mascherina o il vaccino sarebbe “un po’ esagerato”. Quanto ai vaccini è stata “un po’ ridotta” la promessa che si sarebbe sconfitto il Covid con il vaccino e, comunque, “ancora non abbiamo chiarezza sugli effetti collaterali”.
Ideologi del gender usano i giovani per i loro interessi
Ancora una volta, l’ex numero uno del Sant’Uffizio si è soffermato sull’ideologia gender. “Nessuno può scegliere il proprio genere – dice –. Non è una teoria ma un fatto biologico. I sostenitori dell’ideologia gender non si preoccupano per i giovani: non amano i giovani. Sfruttano il disorientamento dell’adolescenza per interessi economici”.
Quanto al disagio legato alla “disforia di genere”, il cardinale ricorda che “non possiamo cambiare il nostro corpo come un vestito”, in quanto noi “non viviamo in un corpo”, bensì “siamo il corpo” e “la corporalità fa parte della nostra sostanza”.
Anche per questo “dobbiamo incoraggiare i giovani a identificarsi con la loro esistenza, con il loro corpo, con la loro anima, con il loro carattere, con i loro carismi. Se Dio mi ha amato, perché non posso amare me stesso?”.
Per concludere, qualche battuta sull’ambientalismo, un tema su cui papa Francesco è assai sensibile. È fondamentale, osserva Müller, non elevare la natura a “divinità” e distinguere le finalità positive delle risorse energetiche da quelle negative: “Abbiamo l’energia nucleare ma anche la bomba atomica, abbiamo gli aerei ma possiamo usarli per bombardare, non dobbiamo sfruttare la terra, la dobbiamo coltivare”.