Come avevamo annunciato giorni fa, l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) stava decidendo se fosse opportuna o meno la diffusione della triptorelina, una sostanza che arresta lo sviluppo puberale, se somministrato agli adolescenti, a coloro cioè che stanno per definire il proprio sesso, come natura comanda.
La triptorelina è una molecola sintetica che inibisce l’ormone dei testicoli e delle ovaie, stoppa lo sviluppo sessuale, in attesa che venga decisa una transizione di genere.
Ora possiamo affermare, con nostro grande disappunto, che la commissione tecnico-scientifica dell’AIFA ha approvato “l’utilizzo ordinario della triptorelina”!
Questo è nato come farmaco anti-tumorale, ma, ora, potrà essere usato per la disforia di genere, ossia per combattere la propensione a voler essere dell’altro stesso, quello opposto al genere con cui si è nati.
Sulla pagina Web di SOS ragazzi, che si sta occupando di propagare la notizia e di tentare di arrestare la diffusione della triptorelina, si legge: “In pratica ragazzi e ragazze, con la diagnosi di un medico, potranno fare richiesta di questo medicinale che “congelerà” la pubertà in attesa di decidere se poi cambiare sesso o meno. Non ti sembra che tutto ciò sia il trionfo dell’ideologia gender?”
A parlare è Federico Catani, il Direttore della Campagna SOS Ragazzi: “Firma anche tu la petizione! Dobbiamo far arrivare le nostre proteste all’Aifa prima che sia troppo tardi, chiedendo di non procedere alla diffusione di questo farmaco per un utilizzo diverso da quello originale, che è combattere un tumore. ( …) la diffusione di questo medicinale non farebbe altro che indurre a pensare che sia giusto e normale poter cambiare sesso per risolvere problemi di disforia di genere, che invece si curano sostenendo psicologicamente l’adolescente e aiutandolo a riappropriarsi della propria identità sessuale”.
Anche molti medici ritengono che la decisione dell’AIFA sia sbagliata, poiché il blocco dello sviluppo sessuale può anche risultare molto pericoloso per la sua salute.
“Se anche tu sei indignato e preoccupato, ti prego, se non lo hai ancora fatto, di firmare subito la petizione che invierò all’Aifa.
(…)Tra l’altro, il medicinale sarà a carico del Servizio sanitario nazionale. Ovvero tutti noi dovremo pagarlo con i nostri soldi.Tutto ciò è inaccettabile.
Per questo ti chiedo di unirti a me per protestare contro questa barbarie e difendere così i nostri ragazzi dall’ideologia gender”.
Antonella Sanicanti