È passato soltanto un mese dal “pensionamento” del cardinale Sarah; il Vaticano ha avviato un’indagine all’interno della Congregazione che era da lui guidata.
È infatti appena iniziata una visita apostolica nella Congregazione per il Culto divino e la Disciplina dei sacramenti, il Dicastero guidato fino al 20 febbraio scorso dal cardinale guineiano Robert Sarah. La visita, una sorta di “ispezione”, è stata voluta dallo stesso Papa Francesco.
La decisione del Papa e la scelta del visitatore
Il Pontefice ha scelto per questo incarico il il vescovo di Castellaneta, Claudio Maniago, presidente della Commissione liturgica della Cei e membro dello stesso Dicastero, di recente indicato dalle cronache come uno dei supervisori della nuova traduzione italiana del Messale Romano, ufficializzata la scorsa Pasqua.
La visita svela quindi il perché di un dettaglio piuttosto insolito, e su cui molti si erano posti domande. Il Papa infatti, dopo il licenziamento del cardinale Sarah per compiuti limiti di età, cosa che peraltro non avviene sempre e nemmeno in automatico, non aveva ancora nominato nessun sostituto. Un fatto desueto che faceva pensare a qualcosa di strano.
Francesco vorrebbe vederci chiaro all’interno della Congregazione
Ora il dubbio è diventato una certezza. Francesco vorrebbe vederci chiaro all’interno della Congregazione. Non è però chiara la ragione di questo dubbio da parte del Pontefice. Il sito Vatican Insider ha pubblicato la mail riservata con cui è stata data comunicazione di questo atto interno alla Santa sede, redatta dall’attuale reggente del dicastero, l’arcivescovo inglese Arthur Roche.
Nel testo si legge che “il Santo Padre ha deciso, prima di fare nomine in Congregazione, che ci sia una visita al Dicastero da parte di un suo rappresentante”, vale a dire monsignor Maniago. Che, durante la sua visita, “vorrà conoscere il lavoro della Congregazione e incontrare ciascuno singolarmente”.
L’attuale reggente: “Non c’è nulla di cui allarmarsi in questa visita”
“Ho già espresso al Santo Padre la nostra apertura a questa visita e la nostra sicura e sincera accoglienza a monsignor Maniago”, è la chiosa della mail. “Non c’è nulla di cui allarmarsi in questo. Come sapete questo stile di visita sta diventando ormai un fatto regolare in occasione del termine del mandato dei capi Dicastero o nel momento di un cambiamento significativo”.
Tuttavia, al di là delle forme di cortesia resta il fatto che un tale evento sia un vero e proprio unicum, di cui non si è mai avuta notizia in passato. Il che testimonia che, secondo Francesco, all’interno di quell’organismo guidato da Sarah, da molti visto come una sorta di capo di una corrente “tradizionalista” della Santa Sede, attribuzione insensata e smentita molte volte dallo stesso cardinale Sarah, ci sarebbe qualcosa, diciamo così, di sospetto. O comunque da “mettere in riga”.
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Sullo sfondo la questione della Messa tridentina
Insomma, se non si tratta di una commissariamento, almeno per quanto riguarda la forma e i toni utilizzati, gli assomiglia molto. Secondo le fonti vicine alla Santa Sede, è un modo per permettere a Francesco di nominare il migliore successore possibile. Magari, però, che non dia troppi “grattacapi”, come potrebbe essere accaduto in passato, stando almeno alla ricostruzione di chi vorrebbe porre il cardinale Sarah nella posizione di un “avversario” di Bergoglio.
Ci si riferisce, in particolar modo, a una questione che aveva provocato negli anni passati alcuni dissidi interni, legata a un pronunciamento che alcuni siti avevano attribuito al cardinale Sarah, e riguardanti dei cambiamenti in vista sull’orientamento degli altari verso Oriente, che avrebbe puntato a ripristinare il porporato guineano, secondo la formula tradizionale del “vetus ordo missae”, la Messa di rito tridentino. Ovvero con lo scopo di essere sempre rivolti a Cristo, simboleggiato dalla luce solare, e non verso il popolo, come accade ad esempio con la Messa “novus ordo”.
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I dissidi avuti in passato tra il Papa e la Congregazione
Pare che il Papa in quella occasione avesse poi inviato una vera e propria “Correctio paternalis” al cardinale Sarah, per domandarli di correggere le interpretazioni restrittive che egli aveva diffuso riguardanti il Motu proprio di Papa Francesco “Magnum Principium”, in tema di “Correctio paternalis” al cardinale per chiedergli di correggere le interpretazioni restrittive che egli aveva diffuso su siti e blog ultra conservatori del Motu proprio “Magnum Principium”.
Una risposta, anche lì, di Papa Francesco alla “Correctio filialis” che aveva fatto in quel periodo tanto scalpore, dove una fitta schiera di intellettuali chiedeva al Papa di chiarire alcune questioni del suo Magistero, nello specifico sette. Senza contare la questione dell’inclusione delle donne nel rituale del lavaggio dei piedi del Giovedì Santo, che il Papa aveva specificamente chiesto, ma per la quale aveva dovuto aspettare molto tempo, più di un anno.
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Si pensa quindi che la visita, e la relativa indagine, possa essere legata a questi aspetti ritenuti problematici. Di ufficiale, però, non c’è niente. Se non la stima che Papa Francesco ha sempre riservato, nello specifico, alla persona del cardinale Sarah. Per l’attuale reggente della Congregazione, la visita potrebbe essere ad esempio paragonata “alle consultazioni che un vescovo diocesano avrebbe con il suo vicario generale e altri quando nomina un nuovo parroco. In tal caso, l’idea è di conoscere le esigenze della parrocchia, la situazione attuale, oltre ad avere un occhio alla sua direzione futura”.
Giovanni Bernardi